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venerdì 10 ottobre 2025



FUOCO DELLA PACE AD ASSISI 
PER DIRE STOP ALLE GUERRE
Fiamma accesa dal 10 al 12 ottobre in piazza del Comune; 
previsti momenti di riflessione, testimonianze, condivisione e preghiera
Il vescovo Monsignor Sorrentino: “Convertiamoci alla non violenza”




ASSISI – “Davanti al disagio che tante nostre sorelle e fratelli stanno vivendo a Gaza, in Ucraina, Congo, Sud Sudan, Myanmar, Haiti… il nostro impegno di presenza è come una goccia nel mare al punto che sembra di riascoltare come un monito nel nostro cuore il rimprovero di Gesù ai dodici: ‘Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?’ (Mt. 26,40). Siamo chiamati pertanto a vegliare con ‘Cristo nostra pace’ (Ef. 2,14) affinché i cuori dei potenti si aprano al dono della pace e ciascuno di noi si converta sinceramente alla nonviolenza cristiana nei nostri comportamenti quotidiani, nelle scelte e nelle responsabilità come anche Papa Leone XIV ci ha più volte esortato”. Sono le parole del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, per annunciare la partecipazione a “Il fuoco della pace”, in programma dal 10 al 12 ottobre in piazza del Comune ad Assisi. L’iniziativa – con il patrocinio del Comune di Assisi e della Diocesi di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e di Foligno – è promossa da Pro Civitate Christiana, Movimento dei Focolari, Fraternità Evangelii Gaudium e Agesci. Nello specifico in piazza del Comune verrà acceso un piccolo fuoco, alimentato 24 ore su 24, giorno e notte, attorno al quale sono previsti momenti di riflessione, testimonianze, condivisione e preghiera per invocare da Assisi la pace nel mondo. Chiunque può contribuire portando il proprio pezzo di legno da ardere e il proprio appello di pace. L’obiettivo è “rispondere al fuoco della guerra con il fuoco della pace”, accendendo la speranza.

Monsignor Sorrentino, in connessione con la Marcia della Pace Perugia – Assisi, ha promosso un coinvolgimento della diocesi, “davanti al disastro delle guerre che si va diffondendo nel mondo col suo strascico di lutti e distruzioni, odio e violenze, sofferenze e inimicizie. Sono certo – conclude – che non farete mancare la vostra adesione convinta e che solleciterete la partecipazione di tutti coloro che sono affidati alla vostra cura pastorale o con cui condividete amicizia e cammini di impegno e di fede”.


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