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mercoledì 1 ottobre 2025

#CHIAREZZA - Breviario di Gianfranco Ravasi

 #CHIAREZZA 
Breviario 
di Gianfranco Ravasi


 
Quando un lettore (o ancor più telespettatore) non capisce, la colpa non è sua ma di chi non ha saputo comunicare. Cioè dell'autore. È stato lui a cacciarlo via

       È stato un maestro della divulgazione scientifica, a tutti noto proprio per la sua chiarezza che però non concedeva spazio alla superficialità e alla semplificazione banale. Stiamo parlando di Piero Angela (1928- 2022): dal suo volume Viaggi nella scienza abbiamo attinto questa sua confessione che meriterebbe di essere assunta a programma dai comunicatori, dagli insegnanti, dagli oratori, dai giornalisti e dagli stessi studiosi. Continuava cosi: "Quando sono in moviola, se ho dubbi sulla chiarezza di un passaggio di una sequenza, chiamo il primo che passa nel corridoio (un montatore, una segretaria, un passafilm), mostro la sequenza e chiedo il loro parere. Se vedo un'ombra di dubbio nei loro occhi, rismonto e ricomincio da capo perché vuol dire che avevo sbagliato io"
       Certo, esiste un linguaggio tecnico specifico nelle varie discipline, ma è importante anche la divulgazione la cui pratica talora è più impegnativa nella sua corretta elaborazione. Essa indubbiamente suppone una semplificazione o un'approssimazione, ma esige la capacità di conoscere, cogliere ed esprimere la sostanza autentica della realtà. Un altro noto giornalista, esemplare per chiarezza, Beppe Severgnini, definiva la sintesi vera come "una spremuta del pensiero che fa bene alla salute mentale".
       E comparava questo lavoro a quello del decespugliatore che taglia ciò che è secondario nell'albero per farlo crescere. Ritorniamo, così, alla necessità della comunicazione chiara per l'insegnante, il giornalista, il predicatore, l'educatore perché- come diceva uno del miei maggiori maestri di esegesi biblica, lo spagnolo Luts Alonso Schökel- chiarità è carità.