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martedì 14 febbraio 2023

Quando l’amore è vero


Quando l’amore è vero
Riflessione di Antonio Savone

Quando l’amore è vero, l’altro è sempre riconosciuto come dono da accogliere e da custodire con riconoscenza e premura.
Quando l’amore è vero, l’altro non è mai riducibile a oggetto ma persona dinanzi alla quale stare con rispetto e attenzione.
Quando l’amore è vero, non teme mai di compiere il primo passo.
Quando l’amore è vero, non ha paura di assumere la condizione dell’amato.
Quando l’amore è vero, non teme di farsi accoglienza.
Quando l’amore è vero, si fa compagnia nei confronti di chi patisce solitudine.
Quando l’amore è vero, si fa sostegno verso chi vacilla.
Quando l’amore è vero, si fa perdono verso chi ci ha offeso.
Quando l’amore è vero, si fa condivisione di percorso con chi ci chiede di fare un tratto di strada insieme.
Quando l’amore è vero, si fa rispetto per l’altrui differenza.
Quando l’amore è vero, si fa tenerezza verso chi ci mostra rigidità.
Quando l’amore è vero, si fa attenzione verso chi chiede aiuto.
Quando l’amore è vero, si fa premura verso chi ci tende una mano.
Quando l’amore è vero, si fa capacità di intercettare la domanda inespressa che talvolta affiora sul volto ancor prima che sulle labbra.
Quando l’amore è vero, si fa disponibilità a sentire ciò che sente l’altro.
Quando l’amore è vero, si fa disponibilità a salvare sempre e comunque la persona e a non sacrificarla a una presunta verità astratta.
Quando l’amore è vero, esso si esprime come capacità di far fronte all’imprevisto arrivando a rivedere anche il proprio programma di impegni.
Quando l’amore è vero, esso si coniuga come disponibilità a portare il peso dell’altro, sapendo che talvolta l’altro stesso può diventare un peso.
Quando l’amore è vero, esso non mette mai a repentaglio la vita dell’altro pur di salvare la propria.
Quando l’amore è vero, non mette mai la pregiudiziale che per dare bisogna avere.
Quando l’amore è vero, è disposto anche a soffrire per non rompere il legame nei momenti in cui la solitudine o la nostra vulnerabilità si manifesta con maggior evidenza.
Quando l’amore è vero, pazientemente riannoda fili quando i legami possono essere a rischio.
Quando l’amore è vero, si esprime come capacità di aspettarsi, di non allungare il passo quando l’altro non è in grado di sostenere il nostro, di sedersi con l’altro sul bordo della strada attendendo che ritorni il fiato e la voglia di riprendere il cammino.
Quando l’amore è vero, esso assume un volto solo a partire dalla relazione che intrattiene. Il Padre, infatti, non ha un nome. Il suo è un nome di relazione: è Padre perché ha un figlio.
Quando l’amore è vero, si esprime nella gioia dell’incontro, mai voltando le spalle anche quando l’uomo dovesse farlo. Un Dio che dalla stanza alta della sua casa scruta l’orizzonte per coglierne il ritorno. Secondo questo amore, il giorno stesso dell’allontanamento diventa quello della promessa che per nessun motivo avrebbe abbandonato l’uomo.
Quando l’amore è vero, non conosce né la vendetta né il rendiconto, ma solo la gioia dell’abbraccio e della festa.


(fonte: A casa di Cornelio 13e14/02/2023)