"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
Vangelo:
Il Battista, già prigioniero nelle carceri di Erode Antipa, è perplesso e turbato dalle notizie su Gesù e sul suo modo di fare il Messia. Certo Giovanni non è mai vissuto di certezze assolute e sa mettersi in ascolto, non è un opportunista che si muove in tutte le direzioni pronto a volgerle a proprio vantaggio: «Nessun vento lo agita se non lo Spirito di Dio» (cit.). Per questo Gesù ne fa l'elogio indicandolo come uomo vero, ma le attese di Giovanni sul Messia non corrispondono al vissuto del rabbi di Nazareth che non tiene fra le mani «la scure e il ventilabro» per eliminare i peccatori, non fa piovere fuoco e zolfo dal cielo per incenerirli: «L'Atteso non corrisponde alle attese». Abbiamo di Dio una comprensione fin troppo limitata e umana e guardiamo soltanto alle nostre aspettative: anche da questa miopia Gesù è venuto a guarirci. Non abbiamo bisogno di attendere un altro messia, piuttosto sono le nostre attese che devono essere altre perché è un Altro che deve essere atteso. «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore» (Is 55,8). Siamo, perciò, chiamati a venire fuori dalle nostre ambiguità, a verificare le nostre attese con il vissuto di Gesù, siamo chiamati infatti ad accoglierlo «così come Egli è», non come vorremmo che fosse. Gesù è il volto di un Dio che sempre sconcerta, la Parola di un Padre che ci orienta alla vita vera, la manifestazione piena della misericordia e della tenerezza di Dio per tutti i suoi figli, primi fra tutti i peccatori. Gesù è la fedeltà piena e totale al progetto d'amore del Padre che va sempre al di là di ogni nostra possibile attesa.