TONIO DELL'OLIO
Il dissenso in Russia diventa obiezione
PUBBLICATO IN MOSAICO DEI GIORNI IL 6 DICEMBRE 2022
Puntualmente Mao Valpiana (Movimento nonviolento) dalle pagine di Avvenire ci informa che nella recente riunione dei War resisters' international a Londra si è potuto dar conto di 230 procedimenti penali contro cittadini russi che si sono opposti alla cosiddetta «operazione militare speciale» in Ucraina. A dimostrazione che le scelte di Putin non sono condivise, gli obiettori russi vengono giudicati per aver gridato il proprio dissenso pubblicando post sui social network, per aver protestato pacificamente in luoghi pubblici, distribuito stampa clandestina e affisso adesivi contro la guerra. L'accusa è sempre quella di "diffusione di false informazioni sulle Forze Armate della Federazione Russa" a volte con l'aggravante "motivate dall'odio". Sul sito Black February si può leggere la lista di coloro che hanno osato dire la pace in Russia. La pentola della popolazione russa ribolle criticamente di scontento e di opposizione alle politiche violente di guerra. È un segnale da incoraggiare e sostenere. Ma intanto è importante dar conto di persone che, rischiando tantissimo, in un contesto violento e repressivo, trovano il coraggio di esporsi in questo modo.