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domenica 20 novembre 2022

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n. 55/2021-2022 anno C

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino

Solennità di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo

Vangelo:


La croce, il crudele e terrificante supplizio destinato agli schiavi e ai ribelli, è il trono del Re dei re. Nella crocifissione si manifesta la regalità del Signore Gesù, che regna dall'alto dell'infame patibolo, soglio dal quale governa il mondo compiendo il giudizio del Padre: perdonare i suoi crocifissori e spalancare le porte del regno ai malfattori. Gesù crocifisso è la manifestazione piena della misericordia del Padre: non accusa, non maledice, non condanna, ma perdona tutti nella piena e totale consegna di sé. Sul Golgota facciamo esperienza di cos'è la regalità di Gesù e quale salvezza ci viene donata: l'unico suo potere è quello di amare fino alla fine. Il Signore ama noi, suoi nemici, portando su di sé la nostra malvagità e resistendo alle sue suggestioni pur di non restituirla. Testimone dell'amore del Padre, Gesù respinge come tentazioni sataniche le nostre attese di salvezza, basate sulla forza e sulla violenza, che di fatto moltiplicherebbero quel male che vogliamo fuggire o debellare. E' la misericordia la chiave di lettura per comprendere Gesù. Il Signore non è venuto a liberarci dalla morte, ma nella morte; egli l'ha attraversata in tutta la sua tragicità perché non vivessimo più nella paura come schiavi (cfr. Rm 8,15) ma come figli liberi, consapevoli di essere già perdonati perché amati gratuitamente. Crolla finalmente l'idolo, l'immagine diabolica di un Dio giudice inflessibile e implacabile che sta all'origine delle nostre paure. Riconciliamoci, allora, con il Padre e, contemplando il volto sfigurato del Figlio crocifisso, accogliamo tutto il suo amore «che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5).