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giovedì 3 novembre 2022

#PRETI E POETI - Gianfranco Ravasi

#PRETI E POETI
Gianfranco Ravasi


È necessaria la presenza dei preti per ricordare agli uomini che verrà un giorno in cui moriranno.
In certe epoche è, però, necessario che ci sia un altro genere di preti, chiamati poeti, per ricordare agli uomini che – sorprendentemente – sono ancora vivi.

Alla sua indubbia genialità egli sapeva miscelare la spezia dell’umorismo british ma anche la provocazione di un cattolicesimo minoritario: lo scrittore Gilbert K. Chesterton, a cui si deve la citazione proposta, non esitava nelle sue opere a interpellare i lettori scompigliando il loro compassato buonsenso. Lo fa anche con questa citazione mettendo in parallelo due categorie considerate entrambe necessarie. Certo, i preti che inquietano il benpensante che, pasciuto e sereno, ascolta pazientemente la loro omelia, sono una categoria importante, ahimè, sempre più rara ai nostri giorni. E non solo perché sono numericamente pochi, ma anche perché di solito evitano di «ricordare agli uomini che verrà un giorno in cui moriranno», come afferma lo scrittore inglese.

Nei nostri tempi sono, però, altrettanto necessari questi altri sacerdoti dello spirito, cioè i poeti (o, se si vuole, più in generale le persone di cultura vera e profonda). Essi dovrebbero far vibrare un pubblico che ha dimenticato cosa sia vivere autenticamente. Molti, infatti, sono in realtà «anime morte», custodite in corpi sani, convinte che la vita sia solo mangiare, bere, godere e stare in salute. Non è facile far balenare nelle loro menti che vivere in modo umano non è solo esistere, esserci, campare e durare


(Fonte: “Il Sole 24 Ore - Domenica” del 30 ottobre 2022)