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martedì 1 novembre 2022

Il piccolo fiore dei santi sconosciuti

 Il piccolo fiore dei santi sconosciuti


«Mentre sfoglio il vecchio libretto di preghiere
che vedevo spesso tra le tue mani,
dalle pie carte è scivolata fuori
una miosotide».

I versi di Fernando Bandini tra cui spunta all’improvviso il fiore-segnalibro, la miosotide per l’appunto, comunemente conosciuta come nontiscordardimé, sono tratti da Ramus aureus, una composizione che il poeta veneto (1931-2013) redasse in lingua latina, uno dei tre idiomi, assieme all’italiano e al dialetto di Vicenza, con i quali sono intessute le sue opere.

Considerato il massimo scrittore italiano di liriche in latino del secondo Novecento — tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo era stato Giovanni Pascoli a primeggiare in questo campo — Bandini, nel citato poemetto in strofe saffiche (che lui stesso tradusse e che, tra l’altro, nel 2003 ottenne la medaglia d’argento nella quarantaseiesima edizione del Certamen Vaticanum), dà vita a un dialogo con sua madre, alla quale, parlandole dell’antico segnacolo floreale sgusciato via dal piccolo libro delle orazioni, rammenta la predilezione da lei nutrita per i nontiscordardimé (ne-obliviscere-me):
«Quanto li avevi amati!
Ricordo un anno lontano:
era tornato il giorno (il primo di novembre)
quando secondo il rito si celebra la festa
di tutti i santi».

Il poeta immagina le parole della donna sul significato di questa festa, in cui si fa memoria anche dell’incalcolabile schiera dei santi senza nome (Plurimos caelum numerat Beatos / prorsus ignotos):

«Il cielo annovera numerosi beati
del tutto sconosciuti e sono loro
che questo giorno venera.
Non li onorano frequentati altari,
non è dipinto in qualche antico quadro
il loro volto: sono morti e nessuno
sa come si chiamino».

I santi sconosciuti, come i nontiscordardimé 

«che nei margini erbosi
delle strade aprono i loro piccolissimi occhi celesti»,

sono accolti in Paradiso insieme ai santi canonizzati e ricordati con i loro nomi nelle preghiere dei cristiani:

«Questi, la cui vita è trascorsa in una
ininterrotta oscurità, Dio li accoglie
tra gli stessi santi più grandi e li cinge
di un’alta luce».

Il Buon Ladrone è stato il primo di tutti loro, celebri e anonimi. «Ricordati di me», disse quell’uomo a Gesù. La stessa brevissima invocazione del fiore azzurro di Ognissanti sbucato da un vecchio libretto di preghiere.

(fonte: L'Osservatore Romano, articolo di PAOLO MATTEI 28/10/2022)