Il piccolo fiore dei santi sconosciuti
«Mentre sfoglio il vecchio libretto di preghiere
che vedevo spesso tra le tue mani,
dalle pie carte è scivolata fuori
una miosotide».
I versi di Fernando Bandini tra cui spunta all’improvviso il fiore-segnalibro, la miosotide per l’appunto, comunemente conosciuta come nontiscordardimé, sono tratti da Ramus aureus, una composizione che il poeta veneto (1931-2013) redasse in lingua latina, uno dei tre idiomi, assieme all’italiano e al dialetto di Vicenza, con i quali sono intessute le sue opere.
Considerato il massimo scrittore italiano di liriche in latino del secondo Novecento — tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo era stato Giovanni Pascoli a primeggiare in questo campo — Bandini, nel citato poemetto in strofe saffiche (che lui stesso tradusse e che, tra l’altro, nel 2003 ottenne la medaglia d’argento nella quarantaseiesima edizione del Certamen Vaticanum), dà vita a un dialogo con sua madre, alla quale, parlandole dell’antico segnacolo floreale sgusciato via dal piccolo libro delle orazioni, rammenta la predilezione da lei nutrita per i nontiscordardimé (ne-obliviscere-me):
«Quanto li avevi amati!
Ricordo un anno lontano:
era tornato il giorno (il primo di novembre)
quando secondo il rito si celebra la festa
di tutti i santi».
Il poeta immagina le parole della donna sul significato di questa festa, in cui si fa memoria anche dell’incalcolabile schiera dei santi senza nome (Plurimos caelum numerat Beatos / prorsus ignotos):
«Il cielo annovera numerosi beati
del tutto sconosciuti e sono loro
che questo giorno venera.
Non li onorano frequentati altari,
non è dipinto in qualche antico quadro
il loro volto: sono morti e nessuno
sa come si chiamino».
I santi sconosciuti, come i nontiscordardimé
«che nei margini erbosi
delle strade aprono i loro piccolissimi occhi celesti»,
sono accolti in Paradiso insieme ai santi canonizzati e ricordati con i loro nomi nelle preghiere dei cristiani:
«Questi, la cui vita è trascorsa in una
ininterrotta oscurità, Dio li accoglie
tra gli stessi santi più grandi e li cinge
di un’alta luce».
Il Buon Ladrone è stato il primo di tutti loro, celebri e anonimi. «Ricordati di me», disse quell’uomo a Gesù. La stessa brevissima invocazione del fiore azzurro di Ognissanti sbucato da un vecchio libretto di preghiere.
(fonte: L'Osservatore Romano, articolo di PAOLO MATTEI 28/10/2022)