Papa Francesco nella terra delle sue radici ...
Sabato 19/11/2022
Una "rimpatriata" in famiglia
Una "rimpatriata" in famiglia
Papa Francesco è arrivato in elicottero al campo sportivo di Portacomaro Stazione, in provincia di Asti, poco prima di mezzogiorno, accolto dal parroco della frazione, don Luigino Trinchero. Dopo una breve sosta nella chiesa locale si è diretto in auto dai suoi familiari salutato da centinaia di persone assiepate lungo la strada, che hanno fatto ala ai primi istanti di una visita dal carattere strettamente privato.
Fin dal mattino il paese del Monferrato era sceso in piazza per cercare un posto in prima fila dietro le transenne sperando in un saluto del Papa tanto amato. “Francisco querido Portacomaro esta contigo”, recita uno dei numerosi striscioni preparati da grandi e piccoli per l'occasione; e Francesco non delude e al suo passaggio risponde con sorrisi e gesti della mano per salutare tutti.
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Il Papa è arrivato nella 'sua' Portacomaro: "Era tanto che lo aspettavamo"
A Portacomaro l’attesa è finita, oggi (19/11/2022) è il giorno del Papa.
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“Era da tanto che lo aspettavamo. In cuor nostro speravamo di vederlo qui prima o poi”, racconta Cesarina Brusaschetto, amica e vicina di casa della signora Carla. Per giorni davanti alla palazzina di via Degiani c’è stato un via vai di gente e anche stamattina dalle finestre grandi e piccoli hanno atteso la visita privata del pontefice.
“Fosse per lui si fermerebbe anche a prendere un caffè al bar, ma ha tanti di quei vincoli… Non deve mica essere facile fare il papa!”, commenta Mirella Vidotto, sistemata su un balcone con il cellulare in mano per fare un video di ricordo. E aspettano con ansia il momento in cui tutto tornerà alla normalità per sapere ogni dettaglio dalla loro amica Carla. “Ci vediamo ogni domenica per la messa delle 10 e l’aperitivo - dice Annamaria Vidotto - Parla sempre del papa, lei lo chiama Giorgio, ci dice quando lui le telefona e ci racconta dei viaggi in giro per il mondo…”.
“È un momento importante ed emozionante per tutta la nostra comunità, perché questo è un viaggio nel segno della famiglia e delle radici. Un viaggio che riporta il Santo Padre nella sua terra d'origine. E il Piemonte è felice, onorato e orgoglioso di poter dire a Papa Francesco bentornato a casa”, ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio. “La venuta del Santo Padre è un evento straordinario che ha messo in campo tantissime energie e ha coinvolto moltissimi volontari - sottolinea Marco Gabusi, assessore regionale alla Protezione civile - Solo ad Asti domenica mattina saranno in servizio oltre 300 volontari della Protezione Civile e un grazie particolare va anche a loro, che insieme a tutte le associazioni e alla pubblica sicurezza hanno dato un supporto fondamentale per rendere possibile questo momento e donarci una grande emozione”.
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Il Papa torna nelle sue terre, emozione per 'Giorgio'
Papa Bergoglio visita le terre della sua famiglia di origine: le verdi colline dell'Astigiano, in Piemonte, dove per tanti è rimasto semplicemente 'Giorgio'.
A Portacomaro Francesco ha pranzato con la cugina Carla Rabezzana per festeggiare il suo novantesimo compleanno; poi è salito a Tigliole d'Asti per un incontro con un'altra cugina, Delia Gai.
Il momento pubblico è in programma domenica ...
A Portacomaro papa Bergoglio è 'Giorgio', con una declinazione in italiano del suo nome spagnolo di Jorge che sembra voler sottolineare la spontaneità e la leggerezza che accompagnano la sua presenza. Alla cugina Carla che l'abbracciava al suo arrivo con le lacrime agli occhi, il pontefice ha rivolto una sorta di affettuoso richiamo: "Per i 90 anni non si può piangere". E la signora Rabezzana gli ha risposto: "Non piango, non piango, non voglio piangere. O Giorgio, che bello rivederti..."
Alla tavola della cugina Carla Papa Bergoglio ha gustato insieme ad altri cinque parenti un menù di specialità piemontesi: flan di prosciutto, insalata russa, agnolotti del plin arrosto e, per dolce, il bunet. Il tutto innaffiato dal Grignolino, vino tipico di queste parti. "Ha apprezzato ogni cosa" rivela uno dei commensali, il cugino Elio Bellero, 77 anni. "E' uno che parla semplice. Figuratevi che a volte capita che mi chiami quando sono con gli amici delle bocce: e lui, senza problemi, si mette a chiacchierare tranquillamente del più e del meno con tutti". "Carla - ha raccontato Claudio, il giornalaio del paese - viene sempre qui a comprare la settimana enigmistica e quando racconta delle sue telefonate con il papa lo chiama Giorgio. Tanto che io la prima volta non avevo neanche capito in chi si riferisse. Ma adesso, ormai, è Giorgio per tutti".
Questo viaggio è stato per il papa un ritorno alle sue radici. All'arrivo a Portacomaro ha compiuto una breve visita nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine degli Angeli, un luogo che gli è particolarmente caro perché lì pregavano i suoi familiari. Ha visitato una casa di riposo per anziani, rivolgendo agli ospiti un breve saluto e conversando individualmente con loro. Poi, dopo il pranzo dalla cugina festeggiata, si è spostato in altro paese dell'astigiano, Tigliole, dove oltre ai parenti ha incontrato alcuni sindaci dell'Astigiano. Tra i messaggi d'affetto ricevuti, gli auguri firmati dai 110 ospiti di una casa di riposo.
La giornata di Bergoglio è finita in Vescovado, dove ha trascorso la notte. Oggi alle 11 la messa in cattedrale, ma ci sarà anche tempo per un giro sulla papamobile; la visita astigiana terminerà allo stadio di Asti dove papa Francesco saluterà i giovanissimi, prima di ripartire per il Vaticano.
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Pomeriggio in famiglia
Le visite private nella Casa di riposo di Portacomaro e a Tigliole
Li ha salutati e benedetti personalmente a uno a uno — con parole di affetto e incoraggiamento — i quaranta anziani ospiti della Casa di riposo di Portacomaro: sono i vicini di casa di Carla Rabezzana, la cugina che Papa Francesco è andato a trovare — a fine mattina di sabato 19 novembre — nella sua abitazione in via Stefano Degiani 40 in occasione dei suoi novant’anni.
Dopo il pranzo, il Papa — accompagnato da monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia — è così voluto andare proprio ad abbracciare la comunità della Casa di riposo (distante pochi metri, al di là della strada, al civico 55), dando vita a un incontro sempre in un clima familiare, da “compaesani”. Con tanti doni significativi proprio per la loro semplicità. Francesco ha avuto parole di incoraggiamento anche per il personale che lavora nella Casa di riposo.
Ad accoglierlo la direttrice, con il sindaco Alessandro Balliano e il parroco don Andrea Ferrero. Gli è stata mostrata, tra l’altro, la cosiddetta “vigna del Papa”, lavorata appunto anche dalla famiglia Bergoglio, oggi curata dalla comunità Laudato si’ con un progetto di recupero del terreno, di proprietà comunale, ispirato ai principi indicati dell’enciclica, e anche con la produzione del caratteristico vino Grignolino.
La gente di Portacomaro ha accolto il Papa con l’entusiasmo riservato della gente del Piemonte, rispettando il carattere privato, familiare della visita. E per fargli sentire l’emozione vera, non superficiale, di vederlo nella terra della sua famiglia, sulla piazza centrale di Portacomaro si è schierata la banda comunale che, al suo passaggio in auto, ha eseguito una marcia dedicata a Francesco da Stefano Borgo, uno dei musicisti, e culminata con le note del tango, a ricordo proprio dei tanti piemontesi emigrati in Argentina. Come i Bergoglio.
Quindi, in auto, il Papa si è recato a Tigliole, frazione San Carlo, distante circa 25 chilometri, dove è arrivato poco prima delle 16.30 per far visita alla cugina Delia Gai e al marito Franco Travo nel loro appartamento. Erano presenti alcuni familiari. Sempre in uno stile di semplicità e riservatezza, Francesco ha salutato le persone che lo hanno accolto lungo la strada. In particolare una bambina con disabilità.
Poco dopo le 18, sempre in auto, il Papa è arrivato all’episcopio di Asti — a circa 12 chilometri da Tigliole — dove è stato accolto dal vescovo Marco Prastaro. Accompagnato dal calore della gente. Lì ha passato la notte.
(fonte: L'Osservatore Romano 21/11/2022)
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Papa Francesco in Monferrato, un grande della Terra,
che non dimentica il sapore della sua terra.
Un grande della Terra. Ciò che contraddistingue una personalità come Papa Francesco, e tutti coloro che hanno segnato e segnano la storia del mondo, lo dice l’espressione stessa: il legame con la terra. Quella terra in cui affondano le radici della sua famiglia di origini piemontesi e che gli avi di Bergoglio si sono portati in tasca un secolo fa quando, nei primi del Novecento, hanno lasciato le colline astigiane per cercare fortuna in Argentina. E quella stessa terra nella quale è tornato il Pontefice, primo Papa giunto dalle Americhe, figlio di emigranti, e il primo a farsi ispirare da San Francesco d’Assisi nella scelta del nome, così come nel suo messaggio di semplicità, umiltà e amore per “nostra madre Terra”. È il racconto di WineNews di una giornata speciale tra i vigneti del Monferrato, dove oggi è arrivato il Santo Padre in visita a Portacomaro per un “pranzo in famiglia” per i 90 anni della cugina Carla Rabezzana, salutando, con genuinità e informalità, parenti e abitanti, prima di incontrare, domani, la folla con migliaia di fedeli ad Asti e ricevere la cittadinanza onoraria di una delle “capitali del vino italiano” più famose al mondo. Un viaggio, quello del Papa, che ci insegna e ci ricorda l’importanza che ha, per ognuno di noi, il territorio di origine. La stessa che rende un vino speciale, e un “dono di Dio” come dice Francesco.
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E il sindaco di Portacomaro, Alessandro Balliano, come vuole la tradizione, ha donato al Papa un cesto di prodotti del Monferrato, tra cui l’immancabile Grignolino Laudato Si’ 2021, l’ultima annata.
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Al suo arrivo a Portacomaro il Pontefice ha salutato alcuni parenti, che si sono avvicinati alla Fiat 500 bianca su cui stava viaggiando. «Gli ho detto - ha spiegato la cugina Nella Bergoglio - che gli voglio tanto bene. E l'ho invitato a mangiare da me. Lui mi ha chiesto se cucino ancora». La donna aveva un ristorante a Peveragno (Cuneo) che ora è gestito dal figlio. Il papa le ha donato un rosario. Con un altro parente, Armando Bergoglio, 79 anni c'è stata una stretta di mano. Il bisnonno dell'uomo, nato nel 1850, era fratello del bisnonno del pontefice. «Non l'avevo mai visto di persona - ha raccontato - però una volta ci eravamo sentiti per telefono. Io sono l'ultimo della famiglia Bergoglio perché non ci sono altri parenti maschi con questo cognome. Ma sono ancora scapolo». (fonte: Famiglia Cristiana)