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lunedì 24 ottobre 2022

Liliana Segre a Che Tempo Che Fa: "Io sono una donna di pace e in pace."


Liliana Segre a Che Tempo Che Fa:
"Io sono una donna di pace e in pace."

"Ognuno di noi a qualunque età resta quel bambino che è stato, anche se son passati così tanti anni. Ci son voluti tanti anni, ma io sono una donna di pace e in pace." La senatrice a vita Liliana Segre, che lo scorso 13 ottobre ha presieduto la seduta inaugurale della XIX legislatura del Senato, si racconta a Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa.


"Io certe volte mi stupisco già di essere ancora in vita a 92 anni e che me la cavo ancora abbastanza. Ma che proprio a me dovesse capitare di essere quella lì seduta sul trono è stata una cosa strana perché non toccava a me. Toccava al nostro carissimo Presidente Napolitano che purtroppo essendo più vecchio di me e malato non si è sentito di venire lui a suonare quella campanella.
Quando ho sentito che toccava a me ho pensato "non sarò in grado". Perché ognuno di noi a qualunque età resta quel bambino che è stato. Anche se sono passati tanti anni, il banco della terza elementare che non ho potuto più occupare, nel disinteresse generale, ancora lo ricordo. Mentre stavolta c’è stato molto interesse nel banco che ho occupato in Senato.”

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Segnaliamo di seguito alcuni passaggi dell'intervista riportati nel web.

"Shoah diventerà una riga nei libri di storia, poi nulla"

"Sono una delle ultimissime al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello"


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«L’antifascismo? Voglio sperare che ci sia ancora» 

«Ho vissuto una vicenda famigliare, andando indietro nel tempo, in cui mio papà aveva un unico fratello che era un fascista della prima ora. Era convintissimo, tanto che addirittura apparteneva al gruppo Crespi che a Milano, Porta Magenta, aveva un punto di incontro. C’era un continuo scambio di idee tra mio papà che era fortemente antifascista e il fratello amatissimo» così il racconto della senatrice a vita Liliana Segre, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Rai Tre. «Erano due fratelli che si amavano molto ma c’era una differenza talmente enorme che mio zio si era sposato in camicia nera, in un’occasione come il proprio matrimonio aveva esibito la camicia nera. Dopo anni di conflitto fraterno, affettuoso e talvolta seccato, mio zio nel 1938 tagliò dalle fotografie del suo matrimonio tutta la sua parte, sembrava mia zia avesse fatto un matrimonio da sola. Ci sono stati anche dei libri su questo, su quella borghesia ebraica che aveva aderito al fascismo, persone che, come mio padre e mio zio, erano state Ufficiali nella Prima Guerra Mondiale e che erano orgogliosi della decorazione ricevuta. Mio zio dopo aver perso tutta la sua famiglia per le leggi razziali e razziste si è trovato a vivere a lungo con il rimorso spaventoso di aver aderito al fascismo con grande entusiasmo. Si trovò a fare i conti con quel fascismo che gli aveva ucciso ad Auschwitz, per la colpa di essere nati, il padre, la madre e l’unico fratello. C’è ancora l’antifascismo? Io ricordando la sua disperazione, fino all’ultimo giorno della sua vita, in cui ogni notte cercava nel suo incubo di tirar giù il padre dal treno della deportazione e non ci riusciva, voglio sperare che ci sia ancora l’antifascismo»


(fonte: Corriere della Sera 24/10/2022)

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"Il nuovo governo? Non ho pregiudizi, sarò spettatrice serena"

"Potrei avere molte preoccupazioni, ovviamente, l'istinto porta a quello. Ma io ho un grande rispetto per la costituzione e gli italiani hanno scelto. Inoltre bisogna combattere i pregiudizi che tanto danno hanno fatto nella nostra storia, perciò io voglio prima vedere cosa succede, le scelte del nuovo governo, perciò voglio essere spettatrice serena"


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