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mercoledì 29 gennaio 2020

Il memorabile discorso di Liliana Segre al Parlamento Europeo - Video integrale


Il memorabile discorso di Liliana Segre al Parlamento Europeo


La senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz, interviene al Parlamento europeo, in occasione dell'evento in commemorazione del 75esimo Anniversario della Liberazione del Campo di Auschwitz. "All'ingresso ho visto le bandiere colorate di tanti stati affratellati al Parlamento europeo, dove si parla , si discute, ci si guarda negli occhi. Non è stato sempre così" 


Segre al Parlamento Europeo:
 "Ancora oggi qualcuno nega l'Olocausto, 
ma è impossibile dimenticare il male altrui"

"La Giornata della Memoria è una giornata a volte ripetuta troppo, dandole un'importanza che in fondo...Non è vero che Auschwitz sia stato liberato quel giorno" dice Liliana Segre nel corso del suo intervento (di cui diamo versione video integrale) a Bruxelles. 

"L'Armata rossa è entrata nel campo ed è molto bella la descrizione che fa Primo Levi ne "La tregua" di questi quattro soldati che russi che aprono e si trovano davanti- senza liberare perché i nazisti se ne erano andati da qualche giorno- questo spettacolo incredibile al momento ai loro occhi. Poi più tardi, molto più tardi, diventò uno spettacolo incredibile per chi lo volle guardare. Qualcuno non lo vuole guardare nemmeno adesso, perché dice che non è vero- e "lo stupore per il male altrui": sono queste ancora parole di Primo Levi. Questo stupore per il male altrui, nessuno che è stato prigioniero ad Auschwitz lo ha mai potuto dimenticare in ogni secondo della sua vita. Lo stupore perché altre persone che non sono pazze, che non vengono da un mondo lontano, ma sono tuoi fratelli europei, hanno pensato per te". 

 "Il Parlamento europeo e la mia non estinzione mi sembrano lo stesso miracolo" 
"Il razzismo strutturale c'è ancora. La gente mi chiede perché c'è ancora l'antisemitismo. Perché c'è sempre stato. E' insito nell'animo dei poveri di spirito. Arrivano i momenti più adatti, in cui è più facile far finta di niente, guardare il proprio cortile" dice ancora Segre di fronte alla plenaria di Bruxelles. "Il Parlamento europeo e la mia non-estinzione mi sembrano in questo momento lo stesso miracolo. 
Quando parlo con i ragazzi è mio dovere di testimone parlare, e non posso che parlare di me: magra, scheletrita, disperata, sola, e non la posso più sopportare. Sento che se non smetto di parlare di quella ragazza, e non mi dedico a godere delle grandi gioie della mia famiglia ritrovata, non lo potrò più fare comunque perché non ce la farò più". 

Ora faccio fatica a ricordare, voglio stare con la mia famiglia 
"Da trent'anni parlo nelle scuole e sento una difficoltà psichica molto forte di continuare. E' mio dovere di testimoniare", ma ormai "da tre anni sento di essere io che salto fuori dalle mie memorie, quella ragazzina magra, denutrita, disperata, sola e non la posso più sopportare" dice, spiegando la scelta di interrompere gli incontri pubblici con gli studenti. "Sono la nonna di me stessa e sento che se non la smetto di parlare, se non mi ritiro, quel tempo che mi resta a ricordare da sola e a pensare alle grandi gioie della mia famiglia ritrovata, non lo potrò più fare comunque perché non ce la farò più". "Sento che i ricordi di quella ragazzina che sono stata non mi danno pace: quella ragazzina lì che ha fatto la marcia della morte, che ha brucato nei letamai e non piangeva più è un'altra da me e io sono anche la nonna di me stessa ed è una sensazione che non mi abbandona".

(fonte: Rai News)