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sabato 29 ottobre 2022

Tito Brandsma. Nella gratuità del dono la vera grandezza dell’uomo - Gregorio Battaglia (VIDEO INTEGRALE)

Tito Brandsma.
Nella gratuità del dono
la vera grandezza dell’uomo
Gregorio Battaglia, Carmelitano
(VIDEO INTEGRALE)

Terzo dei Mercoledì della Spiritualità 2022
tenuto il 26 ottobre 2022
e promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto



TESTIMONI DI SPERANZA NEGLI INFERI DELLA STORIA
Esperienze a confronto e attualità


... In un discorso tenuto il 16 luglio 1939 p. Titus attaccò in modo aperto la tentazione di accogliere come novità i nuovi principi veicolati dal nazismo, definendo questo movimento come vero e proprio nuovo paganesimo, che poteva costituire una minaccia ben più grave del vecchio paganesimo, che si trovarono ad affrontare i missionari dei primi secoli del cristianesimo. «Nella nuova versione – diceva p. Titus – l’amore è condannato e chiamato debolezza; solo lo sforzo personale e la forza fisica prevarrebbero. È detto che “la cristianità, con la sua professione di amore, ha fatto i suoi giorni e deve essere rimpiazzata dall’ancestrale potenza germanica”».

Egli era ben convinto che questa ondata di paganesimo aveva i giorni contati e che «alla fine i nuovi pagani dovrebbero di nuovo dire: “Guarda come si amano l’un l’altro”. Solo allora vinceremo il mondo».

Questo impegno a contrastare l’avanzata del nazismo, bollato come neo-paganesimo, p. Titus lo portò avanti sia nell’ambito culturale tra lezioni universitarie e conferenze, sia sul piano operativo, in quanto responsabile della pastorale dell’informazione e delle scuole cattoliche....


Nell’esaminare questa ideologia nazista P. Titus coglie benissimo il lavoro di mistificazione compiuto nei confronti dell’etica, per cui il male, che sarebbe l’eliminazione dell’altro, del diverso, si tramuta in bene, perché solo così questo popolo può brillare della propria luce e rispondere alla propria vocazione divina. Chiamare il male bene e far diventare virtù quello che in altri discorsi P. Titus chiama “codardia”, come la gratuita violenza esercitata verso chi è di fede ebraica, o verso il disabile e comunque verso l’altro, questo è il grande dramma del nazismo, che ha condotto alla seconda guerra mondiale.

La via della grandezza dell’uomo, invece, va collocata altrove, perché essa passa attraverso la capacità di prendersi cura dell’altro in un gesto di pura gratuità. È la via dell’amore o, come direbbe Paolo, è la via dell’agàpe, fatta di misericordia, di pazienza, di benevolenza, di dono disinteressato di sé. Per i nazisti questa sarebbe la via della debolezza, ma in effetti la loro esaltazione della forza, che distrugge ed annienta l’altro, è l’espressione più evidente della loro meschinità e della loro incapacità di rispondere alla vera vocazione alla vita. Così p. Titus pensa che sia opportuno proporre a questi studenti non tanto delle riflessioni teoriche su ciò che costituisce la vera grandezza dell’uomo, quanto piuttosto proporre dei modelli di vita vissuta, che possano costituire per loro veri punti di riferimento e di confronto

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I nostri post con gli incontri precedenti:

- Dov’è Dio e dov’è l’uomo, quando i cristiani si fanno la guerra?(Egidio Palumbo)

- Nazionalismi di ieri e di oggi (Maria Grazia Recupero)

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