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venerdì 1 ottobre 2021

I commenti sulla durissima condanna a Mimmo Lucano di don Luigi Ciotti, di p. Alex Zanotelli e di tutta la Famiglia comboniana


Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi 
per immigrazione clandestina

Il commento dell’ex sindaco di Riace: “Nemmeno a un mafioso”


L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano è stato condannato dal tribunale di Locri alla pena di anni 13 e 2 mesi di reclusione. I giudici lo hanno ritenuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato e abuso d’ufficio. Dovrà anche restituire anche 500mila euro riguardo i finanziamenti ricevuti dall’Unione europea e dal governo. Inoltre è stata disposta la sua interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il Tribunale ha condannato anche la compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun, alla pena di 4 anni e 10 mesi (per lei il pm aveva chiesto 4 anni e 4 mesi).
Il collegio presieduto da Fulvio Accurso, dopo una camera di consiglio durata 75 ore, ha aumentato di sei anni la pena richiesta dalla pubblica accusa che era stata di 7 anni e 11 mesi. L’ex paladino dell’accoglienza e dell’integrazione era stato arrestato e posto ai domiciliari il 2 ottobre del 2018 nell’ambito dell’operazione «Xenia» condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla procura di Locri. I magistrati nelle 1.200 pagine della richiesta d’arresto definirono Lucano un sindaco “spregiudicato” per aver “favorito matrimoni di comodo” tra cittadini riacesi e donne straniere e per aver consentito a due cooperative, prive di requisiti, di assicurarsi il servizio della raccolta dei rifiuti urbani. I magistrati gli contestarono anche un ammanco di 5 milioni di euro che sarebbero finiti nelle tasche di privati, anziché favorire l’integrazione dei migranti.
“Non ho parole, non me l’aspettavo. Questa vicenda è inaudita e non ho neppure i soldi per pagare gli avvocati”, ha detto Lucano, subito dopo la lettura del dispositivo della sentenza di condanna. Prima di lasciare il tribunale di Locri ha ribadito la sua estraneità alle accuse: “Ho speso la mia vita per rincorrere ideali, ho lottato contro le mafie, anche per riscattare l’immagine negativa della mia terra e non lo so se per i delitti di mafia vi siano pene così pesanti... Oggi sono morto dentro, non c’è giustizia. Mi aspettavo un’assoluzione. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso”.

“Mimmo Lucano vive di stenti, la sua condizione è incompatibile con la commissione di qualsiasi reato. È innocente”, ha obiettato l’avvocato Giuliano Pisapia nella sua arringa in difesa dell’ex sindaco. “Questo non è stato un processo politico, ma è indubbio che un certo accanimento contro Lucano c’è stato”, aveva tuonato il penalista invocando l’assoluzione per il suo assistito. 

La condanna comminata a Lucano peserà certamente sulla sua candidatura alle elezioni del prossimo 3 e 4 ottobre per le regionali in Calabria. L’ex sindaco di Riace ha - infatti - aderito al progetto politico di Luigi De Magistris, candidato a presidente della Regione e si è presentato come capolista in tre circoscrizioni nella lista Un’altra Calabria possibile, a sostegno del sindaco di Napoli.

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Mimmo Lucano, una sentenza che fa discutere

Guarda il video di Tv2000


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Commento sulla condanna a Mimmo Lucano
di don Luigi Ciotti


Occorre equilibrio e misura. Ero con Mimmo Lucano a Riace nel 2004, quando iniziò la sua straordinaria esperienza di sindaco, ho continuato idealmente a esserlo anche durante le vicende giudiziarie, culminate oggi con la condanna a 13 anni di carcere: sentenza pesantissima di cui attendiamo di conoscere le motivazioni.
Le leggi – non si discute – vanno rispettate, ma viene da chiedersi di quali reati possa essersi macchiato Mimmo per meritare una simile condanna. Se le violazioni sono state commesse per facilitare l’accoglienza, senza tornaconti personali, sarebbe forse il caso di usare un minimo di riguardo. Si ripropone qui il contrasto che sin dai tempi antichi – valga su tutti l’esempio di Antigone – si è prodotto a volte tra le leggi dei codici e le leggi della coscienza. Ciò detto, e ribadita la mia umana vicinanza a Mimmo e alla sua compagna, mi auguro che al netto degli incidenti giudiziari non si disperda il prezioso patrimonio sociale e culturale rappresentato dall’esperienza di Riace.
Modello pionieristico di un’accoglienza capace di conciliare dignità, lavoro e sicurezza a beneficio di tutta la comunità”.

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Padre Zanotelli: "Lucano ha salvato gli ultimi, 
contro di lui un processo politico, la sua una condanna assurda"

"Quando ho saputo ho pianto. Ha praticato la disobbedienza civile come Martin Luther King e Gandhi"

 
(ansa)

Mimmo Lucano ha praticato la disobbedienza civile come Martin Luther King e Gandhi. Ha sbagliato? Ha solo salvato gli ultimi. Contro di lui un processo politico”. Padre Alex Zanotelli, 83 anni, ieri sera si è precipitato a Locri per affiancare il suo amico ex sindaco di Riace condannato oggi a 13 anni e 2 mesi di carcere aver accolto i migranti nel paese calabrese di cui è stato sindaco. "Mimmo deve essere assolto, se ha sbagliato lo ha fatto per salvare vite umane”, dice il sacerdote comboniano, ormai d’adozione napoletana con la sua missione al rione Sanità dove si è trasferito da vent’anni dopo molti anni vissuti nelle baraccopoli africane.

Padre Alex, cosa pensa della condanna di 13 anni e due mesi nei confronti di Mimmo Lucano?

E’ assurdo. Quando ho ascoltato la sentenza, sono scoppiato a piangere. Questo nei confronti di Mimmo Lucano è un processo politico. Lui ha solo aiutato dei disperati a salvarsi. Non è difficile capire che si tratta di un processo politico, basta vedere il commento di Salvini dopo la sentenza…”.

E’ voluto venire a Locri per stare accanto a Lucano, ha ascoltato la sentenza in diretta in tribunale in una stanza adiacente all’aula del processo. Crede che Mimmo Lucano debba essere assolto in secondo grado?

Avevo promesso a Mimmo di stagli vicino. La sua opera di solidarietà non viene messa in discussione da questa sentenza ingiusta. Anche se Mimmo ha potuto sbagliare, fare degli errori, li ha commessi solo per aiutare delle persone in fuga dalle guerre. Si tratta di una condanna abnorme in una regione come la Calabria dove domina l’ndrangheta, la mafia più ricca e internazionale del mondo. Un capo della polizia, qualche anno fa, mi disse che la ‘ndrangheta comprava la droga direttamente da Medellín in Colombia senza pagarla, la paga l'anno dopo. E invece di condannare i mafiosi, condannano un uomo che ha aiutato dei disperati. La domanda dove è la giustizia allora? Dalla condanna di Mimmo ne usciamo tutti male, ne escono male la democrazia e la giustizia italiane”.

Riace era diventato un modello di accoglienza, invece oggi la giustizia italiana dice che è stata violata la legge…

“Ma di cosa parliamo? Mimmo non si è messo un soldo in tasca, ma gli chiedono di restituire due milione di euro. In situazioni estreme esiste un’altra coscienza cui si deve rispondere, quella dell’umanità, non quella delle leggi. Mimmo ha prodotto delle carte d’identità per i migranti? Fra loro, ne ha beneficiato una bambina di 5 anni che altrimenti non sarebbe potuta entrare in ospedale a farsi curare. Questa condanna mette in discussione un intero modello di accoglienza che stava funzionando. Riace era diventato un punto di riferimento, Mimmo non solo ha aiutato i migranti ma anche fatto rinascere un paese che stava morendo e che oggi è di nuovo sull’orlo dell’abbandono. Mimmo ha aiutato i migranti, ma ha anche creato intorno a sé una comunità, i calabresi vanno fieri del suo operato”.

Mimmo Lucano è candidato alle elezioni regionali calabresi del 3 e 4 ottobre con Luigi de Magistris. Quali le prossime mosse per chiedere la sua assoluzione?

Chiediamo alla politica di muoversi. Il Parlamento deve intervenire con urgenza sui modelli di integrazione, ora più che mai la condanna di Mimmo è un bruttissimo segnale: verso l'Occidente sono in arrivo mezzo milione di afghani in fuga dai talebani. Domani intanto alle 16 scendiamo in piazza a Riace con de Magistris per chiedere libertà per Mimmo Lucano. Anche a Napoli ci sarà un presidio per lui davanti alla Prefettura in piazza del Plebiscito”.

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All'ex sindaco di Riace la solidarietà della Famiglia comboniana, Cantiere Casa Comune e Nigrizia

“Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”

Nota pubblica della Famiglia comboniana, Cantiere Casa Comune e Nigrizia dopo la sentenza del tribunale di Locri che il 30 settembre ha condannato in primo grado Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi di carcere. In audio il messaggio di sostegno di p. Alex Zanotelli

Mimmo Lucano in attesa della sentenza il 30 settembre al tribunale di Locri 
(Credit: Radio Popolare)

La famiglia comboniana (missionari comboniani, suore missionarie comboniane. Secolari missionarie comboniane, laici missionari comboniani), in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza, esprime tutta la solidarietà possibile a Mimmo Lucano e gli chiede di non mollare e di guardare con fiducia al secondo grado di giudizio.

Mimmo Lucano è stato ed è un compagno di strada di tutti coloro che in affrontano le problematiche delle migrazioni con uno spirito di accoglienza e di inclusione, e con uno sguardo aperto sul mondo che cambia. Ci permettiamo di usare le parole di papa Francesco per definirlo “artigiano di Pace”.

Per questa ragione la sentenza del tribunale di Locri, che condanna a 13 anni e 2 mesi l’ex sindaco di Riace, ci spiazza e ci preoccupa. Non riusciamo a figurarci un Mimmo Lucano intento a favorire l’immigrazione clandestina. Al contrario, lo vediamo impegnato ad ammortizzare i danni causati da inadeguate leggi sull’immigrazione; lo vediamo deciso nel far rivivere Riace; lo vediamo capace di prendersi responsabilità nel nome dell’inclusione e non per tornaconto personale.
E sappiamo bene che questo suo atteggiamento ha dato e dà fastidio a molti.

Sulla condanna è intervenuto anche p. Alex Zanotelli con una sua nota audio:
(fonte: Nigrizia 01/10/2021) 

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Vedi anche il post precedente