Natale, gli auguri «scomodi»
di Missio, Caritas e Fondazione Migrantes della Toscana
Quattro parole a formare una croce: accogliere, promuovere, proteggere, integrare. Sono gli «auguri scomodi per un Natale di fraternità» inviati in questi giorni dalle commissioni regionali di Caritas, Missio e Fondazione Migrantes. Il testo è composto da alcune riflessioni di don Tonino Bello e alcuni passaggi dell’enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco
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Parole che «ci mostrano il volto della Chiesa della misericordia che dona al mondo il volto bello di Dio, infinita tenerezza di padre e di madre». L’invito è a diffondere questo messaggio nelle chiese, accanto al presepe (può essere stampato anche in formato locandina). Le parrocchie possono anche stamparlo come volantino, e consegnarlo alle famiglie: «Sarà un invito a vivere il Natale nella fraternità e con una fattiva attenzione a tante persone che lo vivranno nella solitudine e nella sofferenza».
Ad accompagnare il biglietto, anche il saluto firmato dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e dal vescovo di Pescia Roberto Filippini, rispettivamente responsabili per la Conferenza episcopale toscana della pastorale missionaria e del servizio della carità. «È un Natale diverso - scrivono - quello che ci prepariamo a vivere... Un Natale diverso perché mancherà sì qualcosa, ma potremo scoprire più da vicino l’essenziale, quello che conta, ciò che non passa e non può essere nascosto per nessun motivo, da nessuna causa: Dio si fa uomo, in Gesù di Nazareth».
«Un Natale più vero - aggiungono i due vescovi - che ci permetterà di scoprirci più vicini anche se distanziati, più aperti anche se col volto in maschera, più disposti a collaborare se scopriamo quanto è importante fare le cose insieme e che, se fatte insieme, producono frutti molto più abbondanti».
(fonte: Toscana oggi, articolo di Riccardo Bigi 18/12/2020)