"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
a cura di Santino Coppolino
III Domenica di Avvento (ANNO B)
Vangelo:
Giovanni Battista è il simbolo di ogni uomo che attende la salvezza, di quanti sono costantemente alla ricerca di Dio e della sua Parola. Egli è l'uomo che si è lasciato interrogare, plasmare, scarnificare da quella Parola che tutti vuole coinvolgere nel suo grande progetto d'amore. Dall'ascolto obbediente alla voce del Padre, prende origine il suo apostolato, perché renda «testimonianza alla luce che illumina ogni uomo!», nonostante la minacciosa e oppressiva presenza di un potere religioso inquisitorio, inviato a spiare e a sopprimere ogni possibile cambiamento, un potere che, invece di aprirsi all'irrompere della novità di Dio, si chiude ermeticamente in se stesso per difendere e consolidare il suo potere e i suoi privilegi. Giovanni è «Qol Qoré beMidbar - Voce che tuona nel deserto» (Is 40,3), l'attesa promessa che si realizza in Gesù. Egli è il testimone, Gesù il testimoniato; Giovanni la voce, Gesù è la Parola; Gesù è «Colui che è», Giovanni colui che non è. «Giovanni Battista è l'uomo vero che riconosce in Gesù la Parola di cui ogni realtà è voce, egli è colui che esprime con tutta la vita il sogno di Dio impresso in lui dalla Parola creatrice e dalla promessa di Israele» (cit.)