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sabato 12 dicembre 2020

AL DI LA’ DEL CONFINE - Io desidero una voce che mi dica chi sono veramente. Guardo Giovanni e capisco che solo Dio ha la risposta, ed è stupenda: Voi siete luce! - Commento al Vangelo - III Domenica di Avvento (B) a cura di P. Ermes Ronchi

AL DI LA’ DEL CONFINE
Io desidero una voce che mi dica chi sono veramente. 
Guardo Giovanni e capisco che solo Dio ha la risposta, 
ed è stupenda: Voi siete luce!

I commenti di p. Ermes al Vangelo della domenica sono due:
  • il primo per gli amici dei social
  • il secondo pubblicato su Avvenire
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo» (…). Gv 1,6-8/19-28

per i social



Io desidero una voce che mi dica, nel deserto dei rumori, chi sono veramente. Guardo Giovanni e capisco che solo Dio ha la risposta, ed è stupenda: Voi siete luce! Dopo il profeta del Giordano è più bello, essere uomini. Uomini in piedi.

AL DI LA’ DEL CONFINE

Tu, chi sei? Chiedono a Giovanni. “Io sono voce”, trasparenza di qualcosa che viene da oltre, eco di parole che vengono da prima, che andranno dopo di me. La mia voce grida, ma la parola non è mia.

Giovanni ha trovato la sua identità, ma in un Altro.

Che cosa dici di te stesso? E ogni maschera crolla: io non sono ciò che gli altri credono di me, io non sono il mio ruolo, e nemmeno i miei errori. Non sono ciò che appaio, il mio segreto è addirittura oltre me.

Giovanni ci fa strada nell’Avvento perché ci rivela chi siamo, ci rivela che vale più accendere una lampada che maledire mille volte la notte, e che c’è ovunque un avvio di luce.

Come lui anch’io sono grido, bisogno, fame. Ma quando un sacerdote parla, passiamo oltre le sue parole, lui è solo una eco. Dire “io sono voce”, equivale a dire “sono persona”, sono l’uomo dalle albe così dense di tenebra che però guarda alla luce del Dio di Isaia, che copre col suo manto, che scalda i cuori affranti, che va in cerca dei prigionieri per rimetterli su strade dritte, nel sole.

Io sono profeta per il fatto stesso che vivo, lo è ogni vivente. Con tutte le realtà che sbaglio e non capisco, con tutto il mio bagaglio umano, nonostante me, io e te possiamo testimoniare che esiste un presagio di bene e bellezza, da sempre più antico, più profondo, più originale di ogni male. Il mondo non è nato su di un moralismo, giudicante e sterile, ma sulla primogenitura del bene; nella Bibbia in principio Dio grida: “sia la luce!”

Giovanni, il figlio del sacerdote, lascia tempio e ruolo e torna alla frontiera del Giordano e al deserto, là dove tutto ha avuto inizio. Da quel confine, alle tre domande, egli annulla se stesso, e per tre volte risponde: io non sono.

Per dire chi siamo, per definirci, noi siamo soliti elencare informazioni, titoli di studio, ruoli e realizzazioni. Giovanni il Battista sceglie di fare esattamente il contrario, con risposte sapienti, infinite, straordinarie; risposte che sconfinano al di là delle convenzioni, che scavalcano comodi schemi e lo definiscono solo per sottrazione: io non sono il Cristo, nemmeno i suoi sandali riesco a toccare, non sono Elia, non sono…

Egli lascia cadere ad una ad una identità prestigiose ma fittizie, per tornare al nucleo ardente della propria vita.

Ciò che qualifica ogni persona è quella parte di divino che sfronda apparenze e illusioni, sfida maschere e paure della propria vecchia identità.

Poco importa ciò che ho accumulato, conta quello che ho lasciato per tornare all’essenziale, uno con Dio, lungo la sua strada dritta.

Io desidero una voce che mi dica, nel deserto dei rumori, chi sono veramente.

Guardo Giovanni e capisco che solo Dio ha la risposta, ed è stupenda: Voi siete luce! Luce del mondo. Dopo il profeta del Giordano è più bello per tutti, essere uomini. Uomini in piedi.

per Avvenire

Venne Giovanni mandato da Dio (…)