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sabato 24 dicembre 2016

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.5/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Lc 2,1-14  (Vangelo della Notte di Natale)






L'Amore e la misericordia di Dio verso di noi si è finalmente manifestata nella carne del suo Figlio.
Il Dio infinitamente grande, il Dio Altissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra si è reso visibile in un bimbo indifeso perché noi lo potessimo accogliere senza timore. La scelta che, come credenti, siamo chiamati a fare è tra Cesare Augusto e Gesù, tra la potenza dell'uomo che divinizza se stesso per opprimere e dominare gli altri, e la fragilità e l'impotenza di Dio che si umanizza restringendosi in un bambino per salvarci. Riteniamo erroneamente che le caratteristiche di Dio siano l'onnipotenza, la grandezza e lo splendore (cf. Dn 2,31ss), senza sapere che queste sono le caratteristiche degli idoli, della sua immagine satanica. "Così come il suo segno di riconoscimento sarà un bambino, così la caratteristica di Dio è la piccolezza: una piccolezza in grado di abbattere qualsiasi grandezza, come il sassolino abbatte l'idolo di Dn 2,34"(cit.). La piccolezza è la norma essenziale per la nostra fede, la porta stretta che dobbiamo necessariamente attraversare per entrare nel Regno. Il grande dilemma dell'uomo di ogni tempo è accogliere l'estrema fragilità di questo Dio che si è fatto solidale con la nostra debolezza, perché un Dio che viene nel mondo in questo modo si espone inevitabilmente al rifiuto. Questo è suo 'tallone di Achille', la vulnerabilità del suo Amore per noi, che non può non rispettare la nostra libertà. "A quanti però lo hanno accolto, ha dato loro il potere di diventare figli di Dio"(Gv 1,12).

Buon Natale.