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mercoledì 28 dicembre 2016

Il pasticcio dei "dubia" suscita altri "dubia"...

Il pasticcio dei "dubia" suscita altri "dubia"...
di
Luis Badilla e Francesco Gagliano

La nota vicenda della lettera che 4 cardinali hanno inviato al Papa, dove vengono richieste risposte alle loro cinque domande su alcuni passaggi dell'Esortazione Amoris laetitia ritenuti non chiari e fuori dalla dottrina, è diventata ormai un bel pasticcio. Gli elementi chiari e incontrovertibili sono pochi ma importanti: 
  1.  La lettera ormai di dominio pubblico seppure inviata in forma privata, indirizzata al Papa;
  2.  La consegna del testo della lettera ai giornalisti amici dei 4 cardinali, che ovviamente l'hanno pubblicata e amplificata con la dovuta solerzia; 
  3.  La violazione della corrispondenza privata del Papa (la lettera, non essendo aperta o pubblica, non doveva essere data ad alcun giornalista. La sua pubblicazione, per volere dei firmatari, per certi aspetti equivale ad averla sottratta dalla scrivania di Francesco);
  4.  Il cardinale Leo R. Burke, in diverse interviste ha continuato a ribadire: faremo, se non arrivano le risposte richieste, una "correzione formale" pubblica del magistero pontificio. Recentemente ha precisato che ciò potrebbe accadere dopo le feste di Natale; 
  5.  Degli altri tre firmatari, due - Carlo Caffarra, italiano, e Joachim Meisner, tedesco - non hanno mai fatto nessuna dichiarazione in merito alla vicenda; 
  6.  Il quarto, il tedesco Walter Brandmüller, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale Vatican Insider che il suo coordinatore, Andrea Tornielli, ha riassunto in un suo articolo. 
  7.  Altri due cardinali hanno espresso un certo sostegno alla lettera dei 4 cardinali, ma con sfumature diverse: chiaro e univoco è stato il cardinale tedesco Paul Cordes, ma meno chiara e più articolata è stata l'opinione dell'italiano Renato Raffaele Martino.
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Sono questi gli unici passaggi o elementi chiari. Al di fuori di questo stretto recinto la vicenda appare confusa, opaca e in qualche modo misteriosa. Ecco un elenco parziale dei "dubia" sulla lettera e su quanto è accaduto dopo la sua divulgazione:
  1.  La consegna della copia della lettera ai giornalisti affinché la pubblicassero è stata un'iniziativa solo di alcuni firmatari, uno o due, o di tutti i quattro?
  2.  Il cardinale Burke nelle sue diverse interviste dopo la pubblicazione della lettera ha parlato a titolo personale o a nome del "gruppo"? C'è stato o non un accordo in tal senso con gli altri porporati?
  3.  La "correzione formale" (del magistero del Papa) annunciata e quasi minacciata a più riprese da parte del card. Burke ha un sostegno o un elaborato canonico alle spalle, visto che non risulta essere un istituto esistente? E se così fosse quali sarebbero le sue fondamenta?
  4.  La "correzione formale", annunciata per dopo Natale, è un progetto solo del cardinale Burke, di tutti i quattro i porporati, o di alcuni?
  5.  Quanto dichiarato dal card. Walter Brandmüller a Vatican Insider sono solo sue caute considerazioni o sono messaggi per il cardinale Burke? Tra loro si sono parlati o preferiscono comunicare i loro messaggi tramite la stampa. 
  6.  Quando il card. Walter Brandmüller dice a Vatican Insider che un'eventuale «correzione fraterna» del Papa dovrebbe avvenire «in camera caritatis» intende evidentemente dire che non dovrebbe realizzarsi in pubblico attraverso atti o scritti messi in circolazione. E perché allora la lettera venne consegnata ai giornalisti amici affinché la divulgassero? E questa correzione "in camera caritatis" sarebbe firmata da chi? Da alcuni porporati o da tutti i firmatari? E come si spiega la contraddizione tra far pubblicare una lettera privata al Papa per poi, non avendo la risposta richiesta, correggere il magistero pontificio in privato (cosa diranno i firmatari a coloro che hanno letto le 5 domande?, oppure si prevede già di consegnare ai giornalisti amici anche il testo della correzione "in camera caritatis"?)
  7.  Il cardinale Brandmüller a Vatican Insider ha detto: "Devo, invece, ritenere che il cardinale Burke sia convinto che in prima istanza una correzione fraterna debba avvenire “in camera caritatis”." Cosa significa "ritenere che ..."? Il cardinale Brandmüller è a conoscenza o no della eventuale convinzione del cardinale Burke di procedere per via privata o pubblica nella sua correzione? Oppure sta lanciando dei suggerimenti?
  8.  Se il card. Brandmüller dichiara sul card. Burke: "Devo dire che il cardinale ha espresso - in piena autonomia - la sua opinione, che senz'altro potrebbe essere condivisa pure da altri porporati" ... questo cosa significa? Che il card. Burke in precedenza non abbia sempre parlato a nome del gruppo? E se così fosse perché gli altri tre, o almeno Brandmüller, non hanno chiarito l'equivoco?
  9.  Infine il card. Brandmüller conclude: "Noi cardinali attendiamo la risposta ai “dubia”, in quanto una mancata risposta potrebbe essere vista da ampi settori della Chiesa come un rifiuto dell'adesione chiara e articolata alla dottrina definita". 
"Noi cardinali ..." ... noi chi?, loro 4 o tutto il Collegio cardinalizio, o la metà o un terzo ... quanti? 
E poi perché "una mancata risposta" da parte del Papa alla lettera comporterebbe che "ampi settori della Chiesa" la dovrebbero considerare "un rifiuto dell'adesione chiara e articolata alla dottrina definita"? 
Dov’è la logica e la consistenza di una simile affermazione? Oppure si vuole dire che la non riposta del Papa è già "un rifiuto dell'adesione chiara e articolata alla dottrina definita"?
(fonte: Il Sismografo)

Vedi anche alcuni dei nostri post precedenti sugli attacchi a Papa Francesco:

e per essere chiari ed evitare altri eventuali dubbi...