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venerdì 17 gennaio 2014

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 18 - 25 gennaio 2014 - Aspettative

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani


18 - 25 gennaio 2014


Come è tradizione della Società Biblica in Italia, anche quest‘anno 2014 sono offerti alla meditazione dei Cristiani alcuni testi biblici appositamente scelti da un gruppo internazionale ecumenico composto da rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell‘Unità dei Cristiani.




Quest’anno, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) è sotto una stella ecumenica particolarmente buona. Il tema della Settimana è tratto dal primo capitolo della prima lettera ai Corinzi, in cui Paolo lancia un veemente appello all’unità e pone una domanda che interpella la nostra coscienza: «Cristo è stato forse diviso?» (1 Corinzi, 1, 13).
Di fronte a questa domanda, viene subito da pensare alla tragica situazione della cristianità divisa, poiché la frattura della Chiesa tuttora esistente va intesa come divisione di ciò che per sua natura è indivisibile, ovvero l’unità del Corpo di Cristo.
È proprio questo doloroso problema che ha animato la stesura del decreto del concilio Vaticano II sull’ecumenismo, Unitatis redintegratio, della cui promulgazione ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario.
Fin dal suo primo articolo, il decreto enuncia la convinzione di fede fondamentale secondo cui da Cristo «la Chiesa è stata fondata una ed unica» e la contrappone alla costatazione empirica che esiste un gran numero di Chiese e Comunità ecclesiali che propongono se stesse agli uomini «come la vera eredità di Gesù Cristo». Poiché ciò potrebbe suscitare una fatale impressione, «come se Cristo stesso fosse diviso», il concilio afferma che tale separazione «si oppone apertamente alla volontà di Cristo», è «di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura».
Davanti all’importanza della posta in gioco dell’ecumenismo, il decreto annuncia già nella sua prima frase che uno dei principali intenti del concilio Vaticano II è «promuovere il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani» (Unitatis redintegratio, 1).
Con questa chiara affermazione, il decreto sull’ecumenismo esprime la convinzione conciliare che l’impegno ecumenico della Chiesa cattolica non è un’opzione, ma una responsabilità vincolante...