31 dicembre 2013
Un anno che è passato non ci porta ad una realtà che finisce ma ad una realtà che si compie, è un ulteriore passo verso la meta che sta davanti a noi: una meta di speranza e di felicità, perché incontreremo Dio, ragione della nostra speranza e fonte della nostra letizia.
Così il Papa durante i Vespri martedì sera per la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e il Te Deum nella Basilica Vaticana, terminati con la visita al presepe allestito in Piazza San Pietro.
Leggi il testo integrale dell'omelia del 31 dicembre 2013 durante la Celebrazione dei Vespri e il Te Deum di ringraziamento per l'anno trascorso.
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Papa Francesco, al termine dei vespri e il canto del tradizionale inno 'Te Deum' di ringraziamento a conclusione dell'anno, si e' recato in visita al presepe di piazza San Pietro donato dall'arcivescovo di Napoli, il card. Crescenzio Sepe. Il pontefice, arrivato in piazza a bordo della jeep coperta passando sotto l'Arco delle Campane, e' stato accolto da numerosi fedeli in festa e dalla banda musicale della Guardia Svizzera. Francesco ha pregato e sostato alcuni minuti in silenzio ai piedi del presepe. ''Complimenti siete stati bravi'', ha detto il papa ringraziando gli autori e i tecnici che hanno realizzato l'opera. Il presepe, allestito come ogni anno ai piedi dell'obelisco nella cornice del Colonnato Berniniano, ha come titolo: ''Francesco 1223 - Francesco 2013''. Si tratta di un presepe napoletano, che per la prima volta nella sua storia arriva a piazza San Pietro. Sedici pastori, vestiti con abiti tipici del settecento napoletano, fanno da cornice alla scena che rievoca la nascita del Bambino Gesu', mentre il paesaggio rappresenta un luogo tradizionale della Campania.
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1° gennaio 2014
La prima Lettura ci ha riproposto l’antica preghiera di benedizione che Dio aveva suggerito a Mosè perché la insegnasse ad Aronne e ai suoi figli: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26). È quanto mai significativo riascoltare queste parole di benedizione all’inizio di un nuovo anno: accompagneranno il nostro cammino per il tempo che si apre davanti a noi. Sono parole di forza, di coraggio, di speranza. Non una speranza illusoria, basata su fragili promesse umane; neppure una speranza ingenua che immagina migliore il futuro semplicemente perché è futuro. Questa speranza ha la sua ragione proprio nella benedizione di Dio, una benedizione che contiene l’augurio più grande, l’augurio della Chiesa ad ognuno di noi, pieno di tutta la protezione amorevole del Signore, del suo provvidente aiuto.
L’augurio contenuto in questa benedizione si è realizzato pienamente in una donna, Maria, in quanto destinata a diventare la Madre di Dio, e si è realizzato in lei prima che in ogni creatura.
Madre di Dio. Questo è il titolo principale ed essenziale della Madonna...
Leggi il testo integrale dell'omelia del 1° gennaio 2014: Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buon anno!
All’inizio del nuovo anno rivolgo a tutti voi gli auguri di pace e di ogni bene. Il mio augurio è quello della Chiesa, è quello cristiano! Non è legato al senso un po’ magico e un po’ fatalistico di un nuovo ciclo che inizia. Noi sappiamo che la storia ha un centro: Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto, che è vivo tra noi; ha un fine: il Regno di Dio, Regno di pace, di giustizia, di libertà nell’amore; e ha una forza che la muove verso quel fine: la forza è lo Spirito Santo. Tutti noi abbiamo lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto nel Battesimo, e Lui ci spinge ad andare avanti nella strada della vita cristiana, nella strada della storia, verso il Regno di Dio.
Questo Spirito è la potenza d’amore che ha fecondato il grembo della Vergine Maria; ed è lo stesso che anima i progetti e le opere di tutti i costruttori di pace. Dove è un uomo o una donna costruttore di pace, è proprio lo Spirito Santo che li aiuta, li spinge a fare la pace. Due strade si incrociano oggi: festa di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace. Otto giorni fa è risuonato l’annuncio angelico: “Gloria a Dio e pace agli uomini”; oggi lo accogliamo nuovamente dalla Madre di Gesù, che «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc2,19), per farne il nostro impegno nel corso dell’anno che si apre...
Leggi il testo integrale dell'Angelus, 1° gennaio 2014, Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio
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Il Santo Padre nel pomeriggio si è recato in forma privata alla Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha sostato in preghiera silenziosa per una ventina di minuti davanti all’immagine della Madre di Dio venerata con il titolo “Salus populi romani”.
Nella festa liturgica della Divina Maternità, all’omelia, il Papa aveva fatto esplicito riferimento alla Basilica di Santa Maria Maggiore e a questa immagine mariana per la quale dimostra una grandissima devozione. Infatti sono ormai diverse le occasioni in cui Papa Francesco vi si è recato a pregare.
Nella Basilica si trovavano molti fedeli tra cui tanti giovani che hanno avuto la sorpresa e la grande gioia di vedere il Papa, ma che hanno attentamente rispettato il suo raccoglimento durante la sosta di preghiera nella cappella della Madonna.