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domenica 5 gennaio 2014

Omelia di don Angelo Casati nella 2ª Domenica dopo Natale



Omelia di don Angelo Casati


nella 2ª Domenica dopo Natale
Anno A - 5 gennaio 2014




Sir 24,1-4.12-16
Sal 147 
Ef 1,3-6.15-18 
Gv 1,1-18


Ritorna nella liturgia di questa domenica il vangelo di Natale, il prologo di Giovanni, l'inno alla Parola che si fa carne, l'inno che fa da prefazione all'intero vangelo.
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
E ascoltando le parole, le parole dell'inizio, la prima sensazione potrebbe essere quella di uno spaesamento; siamo condotti fuori del tempo, prima che le cose fossero, come fuori paese... E quindi anche la sensazione, forse in qualcuno di noi, di una certa astrattezza. Ma, superato questo attimo di spaesamento, uno spaesamento iniziale, intravediamo in queste parole messaggi che toccano profondamente il cuore.
Pensate che cosa significa, per esempio, dire che all'inizio c'è una Parola o - come oggi ricordava il Siracide - che all'inizio c'è una Sapienza, c'è un senso intelligente delle cose, prima dei secoli, fin dal principio.
Non il disordine -capite- non il caso, ma la Parola, il Disegno.
Non le cose fatte -come succede spesso a noi- fatte così come capitano, a casaccio.
No! C'è un'idea che percorre le cose, c'è la Parola di Dio che le attraversa, il Verbo di Dio Gesù è il progetto che le illumina e ci innova fin nelle fibre più segrete.
Pensate quanta forza può darci questa convinzione, soprattutto nei giorni -e quanti ce ne capitano- in cui siamo presi al cuore come da una sensazione angosciante di non senso, quasi che la realtà, la storia, fosse una barca senza timoniere, un tram impazzito senza manovratore. E poter dire a noi stessi: forse oggi il senso ti sfugge, ma c'è un Disegno, c'è una Parola, per mezzo della quale tutto è stato fatto. Resisti, non perderti d'animo.
"Tutto" - è scritto - "tutto è stato fatto per mezzo di lui. E senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste".
E si sta parlando di Gesù, il Figlio del Dio vivente; lui, presente, come Architetto, a presiedere alla creazione: ogni cosa creata porta la sua impronta.
Questa -lasciatemelo dire- è una visione nuova della creazione, o meglio dovrebbe essere antica, ma purtroppo è stata a lungo dimenticata, soprattutto nella riflessione della chiesa occidentale; noi siamo stati educati a pensare che Gesù si fa presente al mondo, ma in seconda battuta, quando si tratta di riparare il male, e siamo stati invece poco educati a pensare che Cristo era già presente fin da principio, nascosto nella creazione; "sprofondato" - dice Sant'Ireneo - "sprofondato nella creazione intera come Verbo di Dio che governa e dirige ogni cosa".
Pensate come è consolante e come allarga il cuore -il cuore e la visione- questa fede nel Verbo creatore: ogni cosa porta la sua immagine, ogni essere -capite- per il fatto stesso di essere creato fa sì che portiamo la sua immagine.
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