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lunedì 27 gennaio 2014

Dietro il suono della musica dei VIOLINI DELLA SPERANZA "il suono silenzioso delle lacrime storiche che lasciano traccia nell'anima e nel corpo dei popoli"

Nè discorsi ufficiali, nè messaggi particolari, ma una lettera personale all'amico di sempre: il rabbino di Buenos Aires, Abraham Skorka. Così Papa Francesco ha voluto esprimere la sua vicinanza al popolo ebraico oggi nella Giornata della Memoria. Il testo, scritto di suo pugno in spagnolo, verrà letto questa sera, al Parco della Musica di Roma, in occasione del Concerto “I violini della speranza”.
Nelle righe della missiva, Bergoglio confida all'amico il suo orrore per la tragedia della Shoah, che stigmatizza come una "vergogna dell'umanità". Auspica quindi che tutti coloro che parteciperanno all'evento musicale di stasera, organizzato per ricordare le vittime dell'Olocausto, possano "immedesimarsi in quelle lacrime storiche, che oggi giungono a noi attraverso i violini", e possano sentire "il forte desiderio di impegnarsi perché mai più si ripetano tali orrori, che costituiscono una vergogna per l’umanità”. 
Al di là delle melodie di Vivaldi, Beethoven e degli altri grandi compositori, ciò che importa al Santo Padre è quindi che "il cuore di ciascuno dei presenti sentirà che dietro il suono della musica vive il suono silenzioso delle lacrime storiche, lacrime di quelle che lasciano traccia nell'anima e nel corpo dei popoli”. (fonte: Zenit)


Se non parlano di certo possono ancora “suonare” le loro storie. 
Dodici violini e un violoncello recuperati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein il 27 gennaio torneranno a suonare, per la prima volta in Italia, all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Ci sarà il violino che faceva parte di una delle orchestrine di Auschwitz che accompagnavano i deportati nelle camere a gas, quello che fu gettato da un treno in viaggio verso i lager, e venne raccolto e conservato da un contadino polacco; ci sono i violini dei musicisti ebrei che nel ’36 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina (poi di Israele) voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione; i violini decorati con la Magen David (la Stella di David) che accompagnavano i suonatori ambulanti di musica klezmer; quelli che viaggiarono con i rifugiati alla volta degli Stati Uniti e furono nascosti nelle soffitte per dimenticare l’orrore.
Le voci dei violini della Shoah 
A farli vibrare la JuniOrchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia (con musicisti dai 14 ai 21 anni), diretta da Yoel Levi. A ridare voce ai violini della Shoah artisti di origini e religioni diverse, per trasmettere un unico messaggio di vitalità e speranza nel linguaggio universale della musica, in un momento ideale di fratellanza. 
Leggi tutto e guarda le interviste: I violini della speranza

... Per ricordare le vittime delle persecuzioni, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma il Maestro Yoel Levi, Direttore della Symphony Orchestra di Seoul, dirigerà la JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, (Praemium Imperiale 2013) composta da strumentisti dai 14 ai 21 anni. La scelta è chiaramente simbolica: per non dimenticare, la testimonianza del ricordo deve passare attraverso le nuove generazioni...
Leggi tutto con il dettaglio del programma della serata I violini della speranza

La diretta sul sito http://www.iviolinidellasperanza.it/#diretta e a questo link http://j.mp/RAI-5 sul sito di rai5 (o sul canale 23 del digitale terrestre)