OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
... La stella apparsa in cielo accende nella loro mente e nel loro cuore una luce che li muove alla ricerca della grande Luce di Cristo. I Magi seguono fedelmente quella luce che li pervade interiormente, e incontrano il Signore.
In questo percorso dei Magi d’Oriente è simboleggiato il destino di ogni uomo: la nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore, che noi cristiani riconosciamo in Gesù, Luce del mondo. E ogni uomo, come i Magi, ha a disposizione due grandi “libri” da cui trarre i segni per orientarsi nel pellegrinaggio: il libro della creazione e il libro delle Sacre Scritture. L’importante è essere attenti, vigilare, ascoltare Dio che ci parla, sempre ci parla. Come dice il Salmo, riferendosi alla Legge del Signore: «Lampada per i miei passi la tua parola, / luce sul mio cammino» (Sal 119,105). Specialmente ascoltare il Vangelo, leggerlo, meditarlo e farlo nostro nutrimento spirituale ci consente di incontrare Gesù vivo, di fare esperienza di Lui e del suo amore.
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ANGELUS
Piazza San Pietro
Cari fratelli e sorelle buongiorno!
Oggi celebriamo l’Epifania, cioè la “manifestazione” del Signore. Questa solennità è legata al racconto biblico della venuta dei magi dall’Oriente a Betlemme per rendere omaggio al Re dei Giudei: un episodio che il Papa Benedetto ha commentato magnificamente nel suo libro sull’infanzia di Gesù. Quella fu appunto la prima “manifestazione” di Cristo alle genti. Perciò l’Epifania mette in risalto l’apertura universale della salvezza portata da Gesù. La Liturgia di questo giorno acclama: «Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra», perché Gesù è venuto per tutti noi, per tutti i popoli, per tutti!
In effetti, questa festa ci fa vedere un duplice movimento: da una parte il movimento di Dio verso il mondo, verso l’umanità - tutta la storia della salvezza, che culmina in Gesù -; e dall’altra parte il movimento degli uomini verso Dio - pensiamo alle religioni, alla ricerca della verità, al cammino dei popoli verso la pace, la pace interiore, la giustizia, la libertà -. E questo duplice movimento è mosso da una reciproca attrazione...
Dopo l'Angelus:
Fratelli e sorelle,
rivolgo i miei cordiali auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che domani celebreranno il Santo Natale. La pace che Dio ha donato all’umanità con la nascita di Gesù, Verbo incarnato, rafforzi in tutti la fede, la speranza e la carità, e dia conforto alle comunità cristiane, alle Chiese che sono nella prova...
A tutti auguro una buona festa dell’Epifania e buon pranzo e arrivederci!
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Visita al Presepe vivente della Parrocchia Sant'Alfonso Maria de' Liguori
Nessun formalismo, spontaneo calore umano in ogni frangente di una visita praticamente senza protocollo, contatto diretto con i fedeli che lo attendevano da stamattina alla chiesa di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, nel quartiere romano della Giustiniana all'estrema periferia nord della capitale.
Francesco è arrivato qui per visitare il presepe vivente allestito dalla parrocchia, con oltre duecento figuranti.
Ma soprattutto, come già accaduto un mese fa nella borgata di Tor Sapienza, per ascoltare le voci della gente che soffre. Come un parroco ha festeggiato i bambini nella ricorrenza da loro più amata.
Come il «Buon Pastore» del Vangelo, visitando il presepe vivente della Giustiniana, Francesco ha preso in braccio un agnellino e se lo è poggiato sulle spalle.
Un dialogo fatto di gesti e sorrisi trasforma una visita papale nell'abbraccio collettivo di una periferia difficile ad un Pontefice che ha riportato il Vangelo sociale al centro della scena pubblica.
Il Papa ha salutato uno a uno i personaggi del presepe vivente, alcuni dei quali gli hanno chiesto di abbracciarlo e baciarlo, e lui non si è sottratto...
«Viva Gesù! Viva Giuseppe! Viva Maria!»: Con questo triplice "evviva" Papa Francesco si è accomiatato dalla folla di fedeli, dopo la visita al presepe vivente nella chiesa di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, a Roma. La tappa nel giorno dell'Epifania nella parrocchia all'estrema periferia nord della Capitale è durata circa un'ora e mezzo.
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