II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Questo passo del vangelo di Giovanni è davvero singolare: anche se al centro della scena c’è Giovanni il Battista, e anche se tutte le battute sono sue… non è lui il protagonista. Al centro del racconto come protagonista assoluto e unico, anche se non appare in primo piano ma rimane sullo sfondo, c’è Gesù.
Giovanni Battista è lì per lui, non per se stesso o metter in mostra le sue buone azioni.

In quel quadro è rappresentato Giovanni con la sua missione e la sua stessa ragione di vivere, cioè indicare Gesù presente nel mondo come segno di Dio.
Giovanni è il testimone che ci presenta la “carta d’identità” profonda di Gesù: è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
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Gesù ci libera dal peccato del mondo… da quella forma di egoismo personale e storico che porta il singolo e la comunità umana a non sognare più in un mondo migliore e a non fa nulla per costruirlo, come lo sogna e lo costruisce Dio, come lo ha sognato e messo in pratica Gesù stesso nei suoi anni di vita terrena.
Ecco quindi il cristiano vero: non quello ripiegato su se stesso, pauroso in un fantomatico dio giudice o pauroso dei giudizi umani…. Il cristiano vero si sente illuminato da Gesù e di Gesù diventa testimone, indicandolo presente nella propria vita e nel mondo.
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