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domenica 19 gennaio 2014

Vivere per non sopravvivere e basta! - Riflessioni sul Vangelo di don Giovanni Berti -

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



Riflessioni sul Vangelo 
Gv 1,29-34
di 
don Giovanni Berti



Questo passo del vangelo di Giovanni è davvero singolare: anche se al centro della scena c’è Giovanni il Battista, e anche se tutte le battute sono sue… non è lui il protagonista. Al centro del racconto come protagonista assoluto e unico, anche se non appare in primo piano ma rimane sullo sfondo, c’è Gesù.
Giovanni Battista è lì per lui, non per se stesso o metter in mostra le sue buone azioni.
In un famoso quadro di Leonardo da Vinci, custodito al Louvre, Giovanni Battista viene rappresentano con il volto in primo piano mentre alza la mano e con il suo dito indica verso l’alto, da dove viene la luce che illumina la scena. Indica Gesù… anche se non si vede e non è dipinto…
In quel quadro è rappresentato Giovanni con la sua missione e la sua stessa ragione di vivere, cioè indicare Gesù presente nel mondo come segno di Dio.
Giovanni è il testimone che ci presenta la “carta d’identità” profonda di Gesù: è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
...
Gesù ci libera dal peccato del mondo… da quella forma di egoismo personale e storico che porta il singolo e la comunità umana a non sognare più in un mondo migliore e a non fa nulla per costruirlo, come lo sogna e lo costruisce Dio, come lo ha sognato e messo in pratica Gesù stesso nei suoi anni di vita terrena.
Ecco quindi il cristiano vero: non quello ripiegato su se stesso, pauroso in un fantomatico dio giudice o pauroso dei giudizi umani…. Il cristiano vero si sente illuminato da Gesù e di Gesù diventa testimone, indicandolo presente nella propria vita e nel mondo.