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venerdì 17 maggio 2013

Papa Francesco: viviamo la tirannia del denaro su di noi e sulle nostre società! Dobbiamo aiutare i poveri! ...l'etica dà fastidio a chi adora il denaro, non condividere i beni con i poveri è derubarli ...Basta corruzione e evasione!

Papa Francesco:  
viviamo la tirannia del denaro 
su di noi e sulle nostre società!
Dobbiamo aiutare i poveri! 

...l'etica dà fastidio a chi adora il denaro,
non condividere i beni con i poveri è derubarli 

 ...Basta corruzione e evasione!


Discorso di Papa Francesco ai  nuovi ambasciatori di Kyrgyzstan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo, Botswana accreditati presso la santa sede (Sala Clementina - 16 maggio 2013)


"...l’umanità vive in questo momento come un tornante della propria storia, considerati i progressi registrati in vari ambiti. Dobbiamo lodare i risultati positivi che concorrono all’autentico benessere dell’umanità, ad esempio nei campi della salute, dell’educazione e della comunicazione. Tuttavia, va anche riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste. Alcune patologie aumentano, con le loro conseguenze psicologiche; la paura e la disperazione prendono i cuori di numerose persone, anche nei Paesi cosiddetti ricchi; la gioia di vivere va diminuendo; l’indecenza e la violenza sono in aumento; la povertà diventa più evidente. Si deve lottare per vivere, e spesso per vivere in modo non dignitoso. Una delle cause di questa situazione, a mio parere, sta nel rapporto che abbiamo con il denaro, nell’accettare il suo dominio su di noi e sulle nostre società. Così la crisi finanziaria che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica. Nella negazione del primato dell’uomo! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro (cfr Es 32,15-34) ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano. ...      
La crisi mondiale che tocca la finanza e l’economia sembra mettere in luce le loro deformità e soprattutto la grave carenza della loro prospettiva antropologica, che riduce l’uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo. E peggio ancora, oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare. Abbiamo incominciato questa cultura dello scarto.Questa deriva si riscontra a livello individuale e sociale; e viene favorita! In un tale contesto, la solidarietà, che è il tesoro dei poveri, è spesso considerata controproducente, contraria alla razionalità finanziaria ed economica. Mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce. Questo squilibrio deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole. Inoltre, l’indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale ed i cittadini dal loro potere d’acquisto reale. A ciò si aggiungono, oltretutto, una corruzione tentacolare e un’evasione fiscale egoista che hanno assunto dimensioni mondiali. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti...
...Il Papa ama tutti, ricchi e poveri; ma il Papa ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo. Il Papa esorta alla solidarietà disinteressata e a un ritorno dell’etica in favore dell’uomo nella realtà finanziaria ed economica... 
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Papa Francesco sulla crisi: "La precarietà ha conseguenze funeste"
Servizio di Lucio Brunelli
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Duro intervento di papa Francesco contro l'attuale sistema economico che crea povertà e cerca solo il profitto: «Occorre una riforma etica della finanza»
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Ocse, cresce il divario tra ricchi e poveri:
Il reddito dei paperoni è dieci volte superiore
La crisi acuisce le disuguaglianze sociali. Il 10% della popolazione più ricca ha un reddito 9,5 volte più alto di quello del 10% della popolazione più povera, contro le 9 volte del 2007. In Italia il gap è 10,2 volte nel 2010 contro le 8,7 del 2007. 
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