Le reti del servizio civile e del disarmo scrivono ai parlamentari:
aiutateci a festeggiare il 2 giugno nello spirito della Costituzione.
Un nuovo passo verso la riscoperta della Festa della Repubblica come giorno di celebrazione di tutte le forze vive che costruiscono quotidianamente il patrimonio positivo del nostro Paese. In questo senso si deve leggere l’invio, da parte delle stesse reti e realtà che nei giorni scorsi hanno scritto in tal senso al Presidente Napolitano, di una lettera a tutti i Senatori e Deputati dell’attuale Parlamento.
Forti del sostegno di oltre cento organismi che hanno supportato fin dall’inizio questa iniziativa (e le adesioni alla lettera per la Presidenza della Repubblica sono in aggiornamento sui siti delle realtà promotrici) la Rete Italiana per il Disarmo, la Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, il Forum Nazionale per il Servizio Civile, il Tavolo Interventi Civili di Pace e la Campagna Sbilanciamoci hanno deciso di coinvolgere anche i rappresentanti diretti dell’elettorato italiano.
La lettera sottolinea fin dal principio, con lo scopo di comunicare il senso delle iniziative che avranno luogo in occasione del 2 giugno, che il sistema democratico italiano affonda le proprie radici nella Costituzione, in cui vanno ricercati i veri elementi ispiratori per celebrare la Festa della Repubblica e i pilastri fondanti della nostra società.
Da ciò le realtà promotrici traggono la convinzione, sottoposta direttamente ai Parlamentari, che “non risponda né alla lettera né allo spirito della nostra Costituzione celebrare la Festa della Repubblica con una parata militare” ma che vadano al contrario trovati modi più fedeli alla nostra Carta fondamentale. Eppure, nonostante qualche ipotesi di risparmio, non si andrà a toccare il dispiegamento di reparti armati nel cuore di Roma.
“Non ci spaventa in sé la sfilata militare, ma ci preoccupa il suo essere simbolo delle consistenti spese militari che il nostro paese sostiene, compreso il progetto di acquisto dei cacciabomabardieri F-35 a capacità nucleare: una scelta contro la Costituzione che, tra l'altro, sottrae rilevanti risorse pubbliche alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, protezione, pensioni, ecc.). E' una contraddizione divenuta ormai incomprensibile per la gran parte dell'opinione pubblica” affermano le realtà promotrici nella lettera inviata pochi giorni fa.
Le alternative potrebbero essere molte e più indicate alla Festa della Repubblica, ad esempio con la presenza delle forze del lavoro, dei sindacati, delle categorie delle arti e dei mestieri, degli studenti, degli educatori, degli immigrati, i bambini con le madri e i padri, delle ragazze e dei ragazzi del servizio civile, dei disoccupati che lavoro non trovano. L’invito ai parlamentari è quindi quello di prendere posizione esplicita ed istituzionale attraverso un voto nelle due Camere, sulle modalità di celebrare la Festa della Repubblica.
Nella lettera si conferma poi l’intenzione di celebrare in modo civile e disarmato il 2 giugno. Sia nei territori locali di tutta Italia, sia nei luoghi dell’Emilia colpiti dal recente terremoto (in particolare con ragazze e ragazzi in servizio civile) che a Roma in piazza San Silvestro dove in una manifestazione pubblica che avrà luogo dalle 11.00 alle 14.00 MUNIverranno premiate alcune categorie di cittadini che onorano quotidianamente la Costituzione. Alcune sedi di servizio civile, che per tanti giovani sono scuole di impegno civile e solidale, terranno le porte aperte per far conoscere a tutta la cittadinanza queste realtà vive, così come diverse sedi delle associazioni aderenti alle reti promotrici. L’invito ai parlamentari è dunque quello di visitare in quel giorno tali luoghi per celebrare il 2 giugno in piena obbedienza costituzionale.
Leggi anche:
- Lettera ai parlamentari della Repubblica sul 2 giugno (pdf)
- Lettera al Presidente della Repubblica sul 2 giugno (pdf)
(fonte: Rete Italiana per il Disarmo)