Raffaele Di Muro*
L’attualità e la forza della preghiera mariana
La preghiera mariana ha origine dalla vicinanza della Vergine ad ogni persona, dalla sua dolcissima maternità che si effonde su ognuno. Questa verità si riscontra nei Vangeli, i quali narrano la premura e la sollecitudine della Madre di Dio. Ciò accade, ad esempio, nell’episodio delle nozze di Cana (Gv 2), nel quale mostra una speciale attenzione verso gli sposi in difficoltà: è pronta a capire il loro disagio e ad intervenire invocando suo Figlio. Questa stessa cura dimostra quando si reca da Elisabetta per sostenerla ed aiutarla nel tempo del parto, secondo la puntuale descrizione “lucana” (Lc 1, 39-56). La ammiriamo al fianco di Gesù, nell’accompagnarlo in ogni evento della sua vita: dalla culla al Calvario. Sul Gòlgota è con Lui nel condividere il momento del dolore e della massima oblazione.
(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
La preghiera mariana ha origine dalla vicinanza della Vergine ad ogni persona, dalla sua dolcissima maternità che si effonde su ognuno.
Questa verità si riscontra nei Vangeli, i quali narrano la premura e la sollecitudine della Madre di Dio. Ciò accade, ad esempio, nell’episodio delle nozze di Cana (Gv 2), nel quale mostra una speciale attenzione verso gli sposi in difficoltà: è pronta a capire il loro disagio e ad intervenire invocando suo Figlio.
Questa stessa cura dimostra quando si reca da Elisabetta per sostenerla ed aiutarla nel tempo del parto, secondo la puntuale descrizione “lucana” (Lc 1, 39-56).
La ammiriamo al fianco di Gesù, nell’accompagnarlo in ogni evento della sua vita: dalla culla al Calvario. Sul Gòlgota è con Lui nel condividere il momento del dolore e della massima oblazione. Egli si offre per la salvezza di tutti e Maria è pienamente inserita in questo incredibile mistero d’amore.
La carità della Vergine verso tutti si manifesta fin dagli albori della Chiesa. Lo sanno bene i discepoli che, dopo l’Ascensione di Gesù al Cielo, fanno esperienza della sua vicinanza.
Lo sanno bene i primi cristiani che si recano in pellegrinaggio nei luoghi mariani di Terra Santa per “celebrare” la sua maternità.
La sappiamo bene noi, oggi, che invochiamo il suo aiuto in ogni evento del nostro cammino.
Storicamente, attraverso le sue molteplici apparizioni in ogni parte del mondo, ha dato un segno della sua vicinanza ai fratelli e alle sorelle di ogni popolo. Ovunque ci sono santuari e luoghi significativi che attestano solennemente la sua delicatezza materna pronta a rivelarsi nella storia di ogni persona.
Altro importante fondamento della preghiera mariana è costituito dallo speciale ruolo di Maria nella storia della salvezza. Lei è scelta da Dio per cooperare alla redenzione dell’umanità e per questo entra pienamente nel progetto d’amore da Lui pensato per il bene di ognuno. È l’Immacolata concezione chiamata da Dio perché Gesù si incarni ed entri nella storia dell’umanità. È la Madre di Dio mediante la quale il Cristo fa il suo ingresso nel mondo per portare a tutti la certezza della vita eterna.
Tutta questa meraviglia si realizza grazie alla disponibilità della Vergine, che aderisce in pieno al meraviglioso progetto divino. Per questa ragione è definita mediatrice di grazie e di bene a favore dei fratelli e delle sorelle di ogni latitudine, di ogni tempo.
Ci sono stati santi che sono arrivati ad affidare alla Vergine tutta la loro esistenza. Essi ci fanno comprendere in che modo mirabile Ella agisce in noi e quanti miracoli può realizzare nel nostro cammino di fede. Ricordo l’esempio di S. Massimiliano Kolbe (1894-1941), martire di Auschwitz. Da giovane frate in formazione, con altri sei frati, si “consacra” all’Immacolata e fonda la Milizia dell’Immacolata (Roma 1917). Il santo dà vita ad un apostolato senza precedenti, fondando nel 1927 una vera e propria Città dell’Immacolata in Polonia. Si tratta di un centro di irradiazione del messaggio cristiano a mezzo stampa e radio. Questi si dona ancora generosamente, affidandosi a Maria, offrendo la propria disponibilità per la missione giapponese (1930-1936). Ad Auschwitz il santo polacco ha la forza di sostituirsi ad un padre di famiglia nella pena capitale. Tanta forza e tanta determinazione derivano proprio dal fatto di aver posto la propria esistenza nelle mani dell’Immacolata.
Con Lei nel cuore tutto è un miracolo e anche gli intenti pastorali più difficili si realizzano prodigiosamente. La forza che la Vergine dona è un potente baluardo, la luce che da Lei promana è foriera di gesti eroici, come quello del santo polacco nel campo di sterminio. Sperimentando, passo dopo passo, la delicatezza della Vergine, è possibile rendere la propria vita un dono, un’oblazione. La vita di Massimiliano Kolbe, come quella di tanti santi che si sono affidati alla Madre di Dio, è la conferma che abbandonarsi nelle mani di Maria conduce al porto sicuro della comunione con il Signore e ad un cammino spirituale ed apostolico altamente significativo.
(fonte: Sir 4 Maggio 2024)
*Fra Raffaele Di Muro è il preside della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum, la più antica realtà accademica francescana, lo ha nominato la Congregazione per l’educazione cattolica della Santa Sede.
Nato a Lucera, in provincia di Foggia, il 25 marzo 1969, fra Di Muro emette nel 2000 la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e l’anno successivo viene ordinato presbitero. Laureato in Scienze politiche all’Università di Bari, nel 2001 consegue il diploma di Grafologo alla Scuola Superiore “Girolamo Moretti” di Roma e nel 2004 il dottorato in Sacra Teologia alla Facoltà che oggi è chiamato a guidare. Diversi gli incarichi accademici ricoperti, tra i quali quello di docente ordinario di Teologia Spirituale e di Spiritualità Francescana alla Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”, dove è direttore della Cattedra Kolbiana, coordinatore della Licenza in Francescanesimo e direttore della “Scuola di Grafologia Seraphicum”. È inoltre docente invitato di Teologia mistica all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, di Storia della Spiritualità all’Istituto Francescano di Spiritualità presso la Pontificia Università Antonianum e di Teologia Spirituale e Storia della Spiritualità all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
«Molto vivace l’attività di studio e ricerca – informano dal Seraphicum -, che registra una ricca bibliografia sulla spiritualità e sul francescanesimo, con una particolare attenzione rivolta a santa Chiara d’Assisi, al confratello san Massimiliano Kolbe e ai mistici, francescani ma non solo. In ambito editoriale, fra Di Muro è direttore responsabile ed editoriale di Miscellanea Francescana (la più antica rivista di studi francescani, a carattere scientifico, a livello nazionale e internazionale) e dell’omonima casa editrice, riveste inoltre l’incarico di direttore editoriale delle riviste Miles Immaculata e Luce Serafica, oltre che di redattore del mensile San Bonaventura informa».
Ancora, già assistente spirituale della Milizia dell’Immacolata internazionale (di cui è stato anche presidente), dal 2014, con nomina di Papa Francesco, è Consultore della Congregazione per le Cause dei Santi.