VISITA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A VERONA
Sabato, 18 maggio 2024
14.30 Il Santo Padre lascia la Casa Circondariale di Montorio e si trasferisce in auto allo Stadio Bentegodi
15.00 STADIO BENTEGODI: Concelebrazione eucaristica
*Omelia del Santo Padre
Prima della Benedizione finale:
- ringraziamento di S.E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona
16.45 Alla scaletta dell’elicottero il Santo Padre si congeda dalle Autorità che Lo hanno accolto all’arrivo
Decollo dal Piazzale adiacente allo Stadio Bentegodi
18.15 Atterraggio all’eliporto del Vaticano
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CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
Stadio Bentegodi (Verona)
Sabato, 18 maggio 2024
Messa a Verona, il Papa:
lo Spirito Santo è il protagonista, dà coraggio e fa l'armonia
La visita di Francesco nella città veneta si chiude con la celebrazione eucaristica nello Stadio Bentegodi, alla presenza di 32 mila fedeli, tra i quali moltissimi ragazzi e giovani. A loro il Pontefice affida una riflessione sullo Spirito Santo alla vigilia della solennità di Pentecoste, invitando a riscoprire e valorizzare l’azione del Paraclito nella vita cristiana. Perché quando non lo si lascia agire, avverte, si dà spazio alle guerre e alle lotte tra fratelli
Lo Spirito Santo è il Protagonista, dà il coraggio per vivere cristianamente e fa l'armonia. In un mondo in cui lo Spirito Santo è sconosciuto anche per tante comunità cristiane, Papa Francesco ricorda la sua azione nella vita del cristiano. Ad ascoltarlo 32 mila persone, in maggioranza giovani e adolescenti, che fin dal primo pomeriggio di sabato 18 maggio, lo hanno atteso sotto il sole nello stadio Bentegodi di Verona. Tra canti, balli e cori, si sono preparati a partecipare alla celebrazione eucaristica della vigilia della solennità di Pentecoste, a conclusione della visita pastorale nella città scaligera.
Il giro in papamobile tra i fedeli nello Stadio Bentegodi di Verona
Omelia interamente a braccio
Nell’omelia, tutta improvvisata a braccio, il Papa ricorda quanto narrato negli Atti degli Apostoli, quando l'apostolo Paolo si reca nella comunità cristiana di Efeso e chiede se hanno ricevuto lo Spirito Santo. La risposta è un'ulteriore domanda: “Cos’è lo Spirito Santo?”. Ignoravano chi fosse, fa notare Francesco. E lo stesso avverrebbe forse in tante comunità cristiane se venisse posta la domanda: “cosa è lo Spirito Santo?”.
Il Pontefice ricorda anche un aneddoto simpatico. In una messa con circa 200 bambini nel giorno di Pentecoste, egli domandò: “Chi è lo Spirito Santo?”. I piccoli volevano rispondere tutti, ma invitato a farlo, uno di loro disse candidamente: “È il paralitico”. Aveva sentito “Paraclito” ma aveva detto “paralitico”.
Il Protagonista della nostra vita
Tornando alla riflessione spirituale, Papa Francesco definisce lo Spirito come il “Protagonista della nostra vita”:
È quello che ci porta avanti, che ci aiuta ad andare avanti, che ci fa sviluppare la vita cristiana. Lo Spirito Santo è dentro di noi. State attenti: tutti abbiamo ricevuto, con il Battesimo, lo Spirito Santo, e anche con la Cresima, di più! Ma io ascolto lo Spirito Santo che è dentro di me? Ascolto lo Spirito che muove il cuore e mi dice: “Questo non farlo, questo sì”? O per me non esiste lo Spirito Santo?
Poi Francesco ricorda che gli apostoli erano riuniti a porte chiuse nel cenacolo perché avevano paura. Ed è in quel momento che lo Spirito Santo con la sua venuta ha cambiato loro il cuore. Così hanno avuto il coraggio di andare a predicare. Infatti, lo Spirito dà il coraggio di vivere la vita cristiana e, in questo modo, cambia l’esistenza.
Per Bergoglio non c'è età per cambiare vita: ogni momento è quello buono, perché lo Spirito può agire anche in un istante. Non serve scoraggiarsi per i propri peccati; importante è ascoltarlo affidarsi a Lui. Da qui, l'invito alla fiducia: “con un solo giorno, lo Spirito ti può cambiare la vita. Ti può cambiare il cuore”. Per questo, Francesco incoraggia i fedeli presenti a ripetere: “lo Spirito ci cambia la vita”.
La celebrazione di Papa Francesco a Verona
Cristiani come l'acqua tiepida
Gli apostoli, che erano in preda alla paura, quando hanno ricevuto lo Spirito Santo sono andati avanti con coraggio a predicare il Vangelo. E questa è una “lezione” per tutti: tante volte, ricorda Francesco, ci sono cristiani che sono come l’acqua tiepida, né caldi né freddi, perché gli manca il coraggio. Ma non esistono altre strade per trovare coraggio: solo l'affidamento e la preghiera allo Spirito. Ancora una volta il Papa coinvolge l'assemblea dello stadio facendo ripetere: “Lo Spirito ci dà coraggio”
E poi, una cosa molto bella fece lo Spirito quel giorno della Pentecoste. C’era gente di tutte le nazioni, di tutte le lingue, di tutte le culture, e lo Spirito, con quella gente, edifica la Chiesa. Lo Spirito edifica la Chiesa. Cosa vuol dire? Che fa tutti uguali? No! Tutti differenti, ma con un solo cuore, con l’amore che ci unisce. Lo Spirito è Colui che ci salva dal pericolo di farci tutti uguali.
Siamo tutti redenti, afferma Bergoglio: tutti amati dal Padre, tutti istruiti da Gesù Cristo. E lo Spirito che fa? “C’è una parola – risponde – che spiega bene questo: lo Spirito fa l’armonia. L’armonia della Chiesa. Ognuno differente dall’altro, ma in un clima di armonia. Insieme, lo Spirito ci fa l’armonia”. Lo ripete ancora insieme con i presenti: “Lo Spirito ci fa l’armonia”.
Francesco in preghiera dinanzi alla statua della Madonna
Il miracolo di Pentecoste
Il Papa evidenzia che questo è il miracolo della Pentecoste: “prendere uomini codardi, impauriti e farli coraggiosi; prendere uomini e donne di tutte le culture e farne un’unità di tutti, fare la Chiesa”. È importante comprendere che lo Spirito unisce queste persone senza farle uguali. E così Francesco chiede ai presenti di scandire: “lo Spirito fa l’armonia”.
Del resto, fa presente, tutti hanno bisogno dell’armonia. Da qui l’auspicio che lo Spirito dia armonia alla nostra anima, alle famiglie, alle città, alle società, al mondo del lavoro.
D'altra parte, avverte, il contrario dell’armonia è la guerra, è lottare uno contro l’altro. E quando si fa la guerra e si lotta tra fratelli, non è lo Spirito che agisce. Da ultimo Francesco ricorda che con gli apostoli nel giorno di Pentecoste c’era la Vergine Maria. E rivolge, quindi, un invito a chiedere a lei che “ci dia la grazia di ricevere lo Spirito Santo” e che, come Madre, ci insegni a riceverlo.
I fedeli nello Stadio Bentegodi di Verona
Visita alla mamma del vescovo Pompili
La messa al Bentegodi – preceduta da una sosta compiuta dal Pontefice dopo il pranzo alla Casa circondariale di Montorio per una breve visita all’anziana madre del vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili – conclude la visita intensa e partecipata di Papa Bergoglio nella città scaligera. Alle 17.42 l'elicottero si è alzato in volo per fare ritorno a Roma. L'atterraggio è avvenuto alle 19.12 nell'elicoporto vaticano. Il Papa ha poi fatto ritorno a Casa Santa Marta.
Il saluto con il vescovo Domenico Pompili
(fonte: Vatican News, articolo di Nicola Gori 18/05/2024)
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OMELIA DEL SANTO PADRE
Una volta, l’apostolo Paolo è andato in una comunità cristiana e ha chiesto: “Avete ricevuto lo Spirito Santo?”. E loro cosa hanno risposto? “Cos’è lo Spirito Santo?” (cfr At 19,1-2). Non sapevano cosa era lo Spirito Santo. Io penso che oggi, se io domando in tante comunità cristiane cosa è lo Spirito Santo, non sapranno come rispondere.
Una volta, in una Messa dei bambini – un giorno come questo di Pentecoste, erano duecento bambini, più o meno – io domandai: “Chi è lo Spirito Santo?”, e i bambini: “Io! Io! Io!”; volevano rispondere tutti. Io ho detto: “Tu” - “È il paralitico!”. Aveva sentito dire “Paraclito” e lui aveva detto paralitico. E tante volte, se io domandassi, non dico che la risposta sarà “il paralitico”, ma non sappiamo chi è lo Spirito Santo.
Fratelli e sorelle, lo Spirito Santo è il protagonista della nostra vita! È quello che ci porta avanti, che ci aiuta ad andare avanti, che ci fa sviluppare la vita cristiana. Lo Spirito Santo è dentro di noi. State attenti: tutti abbiamo ricevuto, con il Battesimo, lo Spirito Santo, e anche con la Cresima, di più! Ma io ascolto lo Spirito Santo che è dentro di me? Ascolto lo Spirito che muove il cuore e mi dice: “Questo non farlo, questo sì”? O per me non esiste lo Spirito Santo?
Oggi celebriamo la festa del giorno in cui lo Spirito Santo è venuto. Ma pensate: gli Apostoli erano tutti chiusi nel cenacolo. Avevano paura, le porte chiuse… È venuto lo Spirito Santo, ha cambiato loro il cuore, e sono andati a predicare con coraggio. Coraggio: lo Spirito Santo ci dà il coraggio di vivere la vita cristiana. E per questo, con questo coraggio, cambia la nostra vita.
A volte noi andiamo [alla Confessione] con gli stessi peccati: “Ma padre, io vorrei cambiare la vita, non so come farlo…” – “Ma ascolta lo Spirito! Prega lo Spirito e sarà Lui a cambiarti la vita. Affidati alla Spirito” – “Eh, padre, io ho 90 anni, ormai non posso cambiare…” – “Ma quanti giorni di vita ti mancano?” – “Eh, non so” – “Con un solo giorno, lo Spirito ti può cambiare la vita. Ti può cambiare il cuore!”.
Lo Spirito prima di tutto è Colui che ci cambia la vita. Avete capito questo? Ripetiamo insieme: “Lo Spirito ci cambia la vita”. [Tutti: “Lo Spirito ci cambia la vita”]. E questo è bello.
Secondo. Gli Apostoli che erano con tanta paura, quando hanno ricevuto lo Spirito Santo, sono andati avanti con coraggio a predicare il Vangelo. Lo Spirito Santo ci dà coraggio per vivere cristianamente. A volte troviamo cristiani che sono come l’acqua tiepida: né caldi né freddi. Gli manca il coraggio. “E padre, dove si può fare un corso per avere coraggio?” – “No, prega lo Spirito. Affidati alla Spirito”. Lo Spirito ci dà il coraggio per vivere cristianamente. Avete capito questo? Tutti insieme: “Lo Spirito ci dà coraggio” [Tutti: “Lo Spirito ci dà coraggio”]. Ecco! E chiediamo questo: lo Spirito che ci aiuti ad andare avanti.
E poi, una cosa molto bella fece lo Spirito quel giorno della Pentecoste. C’era gente di tutte le nazioni, di tutte le lingue, di tutte le culture, e lo Spirito, con quella gente, edifica la Chiesa. Lo Spirito edifica la Chiesa. Cosa vuol dire? Che fa tutti uguali? No! Tutti differenti, ma con un solo cuore, con l’amore che ci unisce. Lo Spirito è Colui che ci salva dal pericolo di farci tutti uguali. No. Siamo tutti redenti, tutti amati dal Padre, tutti ammaestrati da Gesù Cristo. E lo Spirito che fa? Fa quella cosa: l’insieme di tutti. C’è una parola che spiega bene questo: lo Spirito fa l’armonia! L’armonia della Chiesa. Ognuno differente dall’altro, ma in un clima di armonia. Insieme diciamo: lo Spirito fa di noi l’armonia. [Tutti: “Lo Spirito fa di noi l’armonia”].
Cari fratelli e sorelle, questo è il miracolo di oggi: prendere uomini codardi, impauriti e farli coraggiosi; prendere uomini e donne di tutte le culture e farne un’unità di tutti, fare la Chiesa. Prendere questa gente senza farli uguali. Cosa fa lo Spirito? L’armonia. Insieme: lo Spirito fa l’armonia.
Adesso ognuno di noi pensi alla propria vita. Tutti noi abbiamo bisogno dell’armonia. Tutti noi abbiamo bisogno che lo Spirito ci dia armonia nella nostra anima, nella famiglia, nella città, nella società, nel posto di lavoro. Il contrario dell’armonia è la guerra, è lottare uno contro l’altro. E quando si fa la guerra, quando si lotta uno contro l’altro, questo lo fa lo Spirito, sì o no? [Tutti: “No”]. Più forte! [Tutti: “No!”]. No, no. Lo Spirito fa l’armonia. E con gli Apostoli, il giorno che è venuto, c’era la Madonna, la Vergina Maria. Chiediamo a Lei, che ci dia la grazia di ricevere lo Spirito Santo; che Lei, come Madre, ci insegni a ricevere lo Spirito Santo. Grazie.
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