Alessandro Ricciardi*
Maria, modello e maestra di vita spirituale
Mi ha sempre colpito quello che potrei definire un “punto comune” nelle numerose apparizioni mariane approvate dalla Chiesa, ossia il fatto che la Madonna scenda dal Cielo per ricordare, innanzitutto, agli uomini, la necessità della preghiera. Sembra che la Madonna venga a ricordarci qual è la cosa più importante, direi vitale, per ogni cristiano, quella cosa che Lei stessa ha messo come “primo punto” della propria vita spirituale, al di sopra e prima di ogni altra: la preghiera.
(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
La Vergine Maria donna orante: è il titolo di una delle catechesi che papa Francesco ha dedicato nel 2020 al tema della preghiera. Donna orante: bellissima icona della Madre di Dio! “La Madonna pregava. Quando ancora il mondo la ignora,… Maria prega.… Possiamo immaginare la giovane di Nazareth raccolta nel silenzio, in continuo dialogo con Dio… Maria è in preghiera, quando l’arcangelo Gabriele viene a portarle l’annuncio… Maria accompagna in preghiera tutta la vita di Gesù, fino alla morte e alla risurrezione; e alla fine continua, e accompagna i primi passi della Chiesa nascente”. Anche ora, “Maria è lì, a pregare per noi, a pregare per chi non prega. A pregare con noi. Perché? Perché lei è la nostra Madre” (Papa Francesco, 18 novembre 2020).
Mi ha sempre colpito quello che potrei definire un “punto comune” nelle numerose apparizioni mariane approvate dalla Chiesa, ossia il fatto che la Madonna scenda dal Cielo per ricordare, innanzitutto, agli uomini, la necessità della preghiera.
Guardando solo alle recenti, più conosciute, sue manifestazioni, come non notare il gesto di approvazione che la Vergine fa con il capo, a Lourdes, quando la piccola Bernardette Soubirous prende in mano il rosario e si inginocchia per la preghiera? Ma anche il segnarsi stesso di Maria con il segno della Croce – immagino con quale fede e devozione – e il suo prendere in mano il rosario, che portava al braccio, per unirsi poi alla piccola veggente nella recita del Gloria. Non era forse un richiamare all’importanza di quella preghiera?
Anche a Fatima, Nostra Signora è venuta a chiedere preghiera e penitenza, dicendo ai tre pastorelli: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori… Recitate il Rosario ogni giorno…”.
E, infine, solo per citarne un’altra più recente, quella di Kibeho, dove nell’ultima apparizione, il 28 novembre 1989, la Vergine dei Dolori ripete per tre volte l’invito: “Figli miei, pregate, pregate, pregate!”.
Sembra, dunque, che la Madonna venga a ricordarci qual è la cosa più importante, direi vitale, per ogni cristiano, quella cosa che Lei stessa ha messo come “primo punto” della propria vita spirituale, al di sopra e prima di ogni altra: la preghiera.
“Chi prega si salva”
Qual è il motivo per cui Maria ci invita così ripetutamente alla preghiera?
Perché la Madonna sa che cosa è davvero necessario nella nostra vita. Perché sa – per dirla con la massima coniata da sant’Alfonso Maria de’ Liguori – che solo “chi prega si salva”, mentre “chi non prega si danna”. La preghiera, infatti, scrive il santo campano, è “il mezzo necessario e sicuro per ottenere la salvezza e tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per conseguirla… Il salvarsi senza pregare è difficilissimo, anzi impossibile … ma, pregando, il salvarsi è cosa sicura e facilissima”.
La preghiera è necessaria alla salvezza e, poiché la buona Mamma del Cielo vuole che tutti i suoi figli vadano in Paradiso, ci invita accoratamente a praticarla.
Con l’invito, poi, a pregare per “i poveri peccatori” (Fatima, 13 luglio 1917) ci spinge a risvegliare anche la consapevolezza della nostra appartenenza al Corpo mistico di Cristo, aiutandoci, così, a liberarci dal “virus” dell’individualismo, che tanto insidia la nostra umanità.
Maria ci consegna la “Sua” preghiera.
La preghiera che la Madonna raccomanda sempre è la recita del Santo Rosario, perché è una preghiera «destinata a portare frutti di santità» (RVM, 1). Il Rosario, orazione dal cuore cristologico, è la preghiera di Maria. L’evangelista Luca, infatti, ci dice che Ella vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola: “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). “La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile… Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria” (RVM, 10). Questo pensare, questo meditare i vari momenti trascorsi accanto al Figlio costituisce il “rosario” che Ella stessa ha costantemente pregato nei giorni della sua vita terrena. Con la corona del Rosario, la Vergine “Maria ripropone continuamente ai credenti i ‘misteri’ del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di Maria” (RVM, 11).
Amati da Dio
Alla scuola di Maria, siamo così spinti a contemplare la bellezza del volto di Cristo e fare esperienza della profondità del suo amore (cfr. RVM, 1).
La contemplazione delle mirabilia Dei nella propria vita e nella storia dell’umanità ci spinge alla fiducia e alla lode. Per questo Maria loda Dio nel Magnificat, facendo “teologia della storia”.
“Tutto ciò che le capita intorno finisce con l’avere un riflesso nel profondo del suo cuore: i giorni pieni di gioia, come i momenti più bui, quando anche lei fatica a comprendere per quali strade debba passare la Redenzione. Tutto finisce nel suo cuore, perché venga passato al vaglio della preghiera e da essa trasfigurato” (Papa Francesco).
La scoperta dell’amore di Dio, poi, spinge a fare la sua volontà e a dire: ““Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”… Se nella preghiera comprendiamo che ogni giorno donato da Dio è una chiamata, allora allarghiamo il cuore e accogliamo tutto. Si impara a dire: “Quello che Tu vuoi, Signore. Promettimi solo che sarai presente ad ogni passo del mio cammino”” (Papa Francesco).
La “liturgia” della vita
La preghiera fatta bene, dunque, ci aiuta, come Maria, ad abbracciare la volontà di Dio in ogni cosa e a trasformare tutto in offerta a Lui gradita.
Quanto “soave profumo” saliva quotidianamente al Cielo dalla vita di Maria! La Sua grandezza non era nell’esteriorità – apparentemente era una donna come tutte le altre –, ma nell’interiorità; infatti, “Dio ricerca piuttosto l’intenzione, con la quale compiamo le nostre azioni, che l’opera medesima che noi facciamo… L’offerta spirituale che purifica noi e sale gradita a Dio, non è tanto l’opera delle nostre mani in se stessa, quanto il sacrificio spirituale che si immola nel tempio del cuore, ravvivato dalla presenza e dal compiacimento di Cristo Signor nostro” (san Lorenzo Giustiniani). Nulla è piccolo di ciò che è fatto per amore. E quanto amore era nel Cuore di Maria!
“Volete offrirvi a Dio…”, chiese la Vergine SS.ma a Fatima, il 13 maggio 1917. Senza esitazione alcuna, la piccola Lucia, a nome dei tre pastorelli, rispose con un sì incondizionato alla Madonna che, anche qui, veniva a proporre il suo proprio stile di vita:
ossia una santità fatta non di eventi straordinari, ma di normalità, di semplicità, di offerta a Dio di tutta la propria esistenza, in virtù del sacerdozio battesimale, proprio di ogni cristiano.
Una chiamata a vivere in pienezza il “comandamento” dell’amore, verso Dio e verso il prossimo, vero segno di autenticità dell’orazione.
*Servi del Cuore Immacolato di Maria
(fonte: Sir 4 Maggio 2024)