Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



martedì 14 maggio 2024

Padre Alex Zanotelli: "Digiuniamo contro i viaggi criminali dei leader europei nei paesi nordafricani, per tentare di bloccare i migranti verso l’Europa"

Padre Alex Zanotelli:
"Digiuniamo contro i viaggi criminali dei leader europei nei paesi nordafricani, per tentare di bloccare i migranti verso l’Europa"



Il nostro Digiuno di Giustizia è oggi un atto di protesta contro il cinismo e l’ipocrisia del governo Meloni, della UE e dell’Occidente nei confronti dei migranti. I governi occidentali si presentano come i paladini della legalità e dei diritti umani, mentre compiono autentici crimini contro chi è costretto a emigrare per guerre, fame e cambiamenti climatici, in larga parte causato dall’Occidente. Come può un governo europeo, come quello dell’Inghilterra, in barba alla Decisione della corte Suprema, deportare lungo l’estate, in Ruanda i richiedenti asilo che sono sul suolo inglese? Come può un governo siglare accordi con il dittatore del Ruanda, Kagame, responsabile di crimini nel suo paese nonché della guerra in Congo? È puro neocolonialismo.

Anche la Presidente del Consiglio Meloni, emulando quanto fatto dal governo inglese, ha firmato l’accordo con il presidente Rama dell’Albania, per deportare i migranti richiedenti asilo nel nostro paese in Albania, che ci costerà un miliardo di euro.
Altrettanto criminali sono i viaggi dei leader europei nei paesi nordafricani, per tentare di bloccare le partenze dei migranti verso l’Europa. Particolarmente grave il viaggio della presidente UE Von der Leyen e della Meloni, insieme ad altri quattro capi di Stati europei, al Cairo dal dittatore Al Sisi per bloccare la partenza dei migranti da quel paese, promettendogli 7,1 miliardi di euro.

Non possiamo dimenticare che Al Sisi è responsabile della morte di migliaia e migliaia di cittadini, senza dimenticare il nostro Giulio Regeni.
Altrettanto preoccupante il viaggio della Meloni con il ministro degli Interni Piantedosi in Tunisia, perché il presidente tunisino, K. Saied, blocchi le partenze e accetti il ritorno dei migranti tunisini arrivati in Italia, con la promessa di 100 milioni di euro mentre continuano le deportazioni dei migranti subsahariani verso il deserto, causando la loro morte. La Tunisia di Saied sta colpendo le organizzazioni umanitarie con perquisizioni e arresti mentre Italia e UE elargiscono fondi.

Adesso l’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile), dipendente dal ministero dei Trasporti di Salvini, ha comunicato cinque “ordinanze” con riferimento agli aeroporti siciliani di Palermo, di “interdizione all’operatività dei velivoli e delle imbarcazioni delle ONG, sullo scenario del Mare Mediterraneo centrale”. Ordinanze illegittime! Altrettanto cinica è la politica italiana verso la Libia, alla quale abbiamo già dato miliardi di euro. La Meloni con Piantedosi, Tajani e Salvini, continuano a coprire i misfatti della Guardia costiera libica, dichiarando la Libia “porto sicuro”.

Due potenti ufficiali della guardia costiera libica sono Abd Al Rahman al Milad (meglio conosciuto come Bija) e suo cugino, Osama al Khumi, sono ricercati dall’ Interpol per traffico di esseri umani, tortura e altri crimini. Osama è anche direttore del centro migranti ufficiale di Zawiya e altri campi di prigionia per migranti. La tragica conseguenza di queste politiche razziste e criminali del governo Meloni e della UE hanno causato nel 2023, 8.565 morti nel Mediterraneo.

Missing Migrants Project calcola più di 63mila migranti morti in dieci anni. Ormai siamo vicino ai 100.000 migranti sepolti nel Mediterraneo per queste politiche migratorie criminali. Come facciamo ancora a parlare dell’Europa come la patria dei diritti? C’è di che vergognarci!

Per questo, come digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti, ci ritroveremo il 15 maggio dalle ore 15.00 alle 16,30, in piazza Santi Apostoli, a Roma, per esprimere il nostro dissenso da queste nefaste politiche migratorie.

padre Alex Zanotelli
a nome del Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti

(fonte: Faro di Roma 12/05/2024)