Tonio Dell'Olio
Intanto a Gaza si muore
PUBBLICATO IN MOSAICO DEI GIORNI 01 MARZO 2024
A Gaza ormai si muore di tutto. Non solo per le bombe che cadono o per i proiettili che colpiscono.
Si muore di fame e si muore di malattia.
Si muore perché non ci sono più medici e ospedali sufficienti a curare i feriti e i malati.
Si muore per infezione perché si beve acqua inquinata e si mangia ormai qualsiasi cosa che possa gonfiare lo stomaco.
Si muore per le epidemie che nel frattempo si stanno diffondendo.
E qualcuno muore di paura perché il battito si ferma all'improvviso dopo l'ennesimo balzo del cuore in gola a causa di un boato.
La verità è che noi non sappiamo proprio niente di Gaza, non riusciamo nemmeno lontanamente a immaginare cosa significhi, cosa comporti e come ti riduce quell'abbrutimento che si abbatte senza freni sulla vita.
Noi nel frattempo disquisiamo se sul piano della giurisprudenza internazionale si possa definire genocidio o non siamo piuttosto di fronte a un massacro, a una serie di crimini di guerra, a una carneficina.
Ma per quelle famiglie costrette a fuggire da nord a sud della Striscia, cercando ogni volta ripari di fortuna e aspettando che arrivino dal cielo gli aiuti della Giordania o che i camion abbiano superato gli ostacoli al confine e che nessuno spari mentre si assalta un convoglio di aiuti, non fa differenza se sono vittime della violazione dello jus in bello o di una guerra senza quartiere.
Ormai chiedono solo pietà.