MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2024
promossi dalla
FRATERNITÀ CARMELITANA
DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
I MITI ABITERANNO
LA TERRA (cf. Mt 5,5)
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Quarto mercoledì - 28 febbraio 2024
“Il lupo dimorerà
insieme all’agnello” (Is 11,6).
La pace donata dal Messia.
Egidio Palumbo
(VIDEO)
1. Ritorna oggi sovrana la guerra
Ci accostiamo alla lettura dell’oracolo messianico di Is 11,1-9, non solo comprendere il significato di ciò che il profeta ha annuncia al popolo del suo tempo, ma anche per comprendere la situazione del nostro tempo, che è un tempo di violenza e di guerra: più di trecento guerre lacerano il mondo di oggi, anche se in realtà è una sola guerra. Le guerre più vicine a noi sono la guerra tra Russia e Ucraina, con la distruzione di quest’ultima, e il conflitto tra israeliani e palestinesi, iniziato, a dire il vero, molti anni fa e oggi, dopo il massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas, è giunto – ma speriamo di no – alla “risoluzione finale” da parte di Israele con il massacro sistematico da genocidio a Gaza del popolo palestinese.
Purtroppo, ulteriori venti di guerra soffiano all’orizzonte: si combatte nel Mar Rosso, dove il governo italiano intende partecipare per tutelare gli interessi commerciali italiani; la Svezia e la Lettonia intendono entrare nella NATO per meglio fronteggiare la Russia; l’Inghilterra, la Germania, l’Italia intendono aumentare le spese militari per timore di un attacco della Russia; i Paesi dell’Alleanza Atlantica (NATO) si stanno organizzando per una grande esercitazione militare in Polonia, Germani e Paesi Baltici1.
La guerra con la sua cultura di odio e di morte, dunque, oggi ritorna ad essere sovrana nelle relazioni tra i popoli. Ed è sempre di più considerata una normalità, anche in non pochi cristiani, specialmente in coloro che hanno responsabilità politiche. Lo constatiamo nella nostra quotidianità: la risoluzione dei conflitti per mezzo della violenza sta diventando una consuetudine, la cultura dell’odio, del disprezzo e dell’aggressione sta diventando un modus vivendi comune, il bisogno di costruirsi un nemico – al fine di “esistere”, di occupare la scena pubblica e di raccogliere consensi – un’esigenza diffusa.
Se questo è l’attuale corso della nostra storia, allora proviamo ad accostarci al profeta Isaia, uno dei profeti che più volte ha parlato di pace, affinché ci aiuti a leggere il nostro tempo in un’altra prospettiva e ad assumere, come persone umane e cristiane, uno stile diverso e alternativo di abitare questo mondo, perché, come ha proclamato Gesù nelle Beatitudini, solo i miti sono capaci di abitare e custodire la terra (cf. Mt 5,5; Sal 37,11).
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Animato e sostenuto così dallo Spirito del Signore, il “germoglio nuovo Davide” sarà in grado di operare nella storia, affrontando e governando le situazioni concrete con grande cura e responsabilità, ponendosi al servizio dei poveri e di quanti nella società sono emarginati, come pure affrontando i conflitti con modalità nonviolente. Pertanto:
«Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi» (Is 11, 3b-5).
L’effetto dell’azione dello Spirito del Signore, attraverso le azioni responsabili del “virgulto” messianico sarà la pace tra gli esseri umani e la ricomposizione dell’armonia e dell’equilibrio tra gli esseri umani e gli altri esseri creati: «il lupo dimora insieme con l’agnello…» (Is 11, 6-9). Mediante il Messia Davidico è Dio che continua ad avanza attraverso le macerie della storia causate dall’insipienza umana, per aprire una strada di salvezza e riaccendere una speranza di pace per l’umanità.
Dunque, questa è la contemplazione profetica che Isaia, uomo dell’ascolto della Parola, ha annunciato, con coraggio, perseveranza e determinazione, al popolo di Dio. Oggi questo annuncio è rivolto a noi, affinché impariamo a leggere l’attuale corso della nostra storia con gli “occhi” di Dio, scrutando quali nuovi orizzonti e quali strade di pace e di salvezza Egli, con pazienza e amore, sta aprendo, facendosi largo tra le macerie della guerra. È Dio, il Dio della vita e non della guerra, che chiede il nostro coinvolgimento, affinché percorriamo le sue strade.
È urgente che oggi torni sovrana la pace, che si renda più vivibile il nostro mondo e si rispetti e si custodisca la dignità di ogni persona umana, di ogni popolo e cultura.
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Intervento integrale
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