GIOVEDÌ SANTO
«CENA DEL SIGNORE» - S. MESSA VESPERTINA
Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, Roma
Giovedì Santo, 28 marzo 2024
Lacrime e commozione tra le detenute di Rebibbia
Papa Francesco, per la prima volta, lava i piedi a dodici donne. Alla messa in Coena Domini nell'istituto penitenziario romano hanno partecipato circa duecento persone
Per la prima volta la lavanda dei piedi a sole donne. La prima volta di un Papa alla casa circondariale di Rebibbia femminile. Papa Francesco, nell'istituto romano di reclusione, pur sulla sedia a rotelle, vuole lavare e baciare i piedi di 12 detenute. Con amore, come «Gesù ci ha insegnato». A braccio aveva pronunciato l’omelia per ricordare che «Gesù, con il gesto della lavanda dei piedi si umilia e con questo gesto ci dice quello che lui aveva detto: “Io non sono venutoper essere servito, ma per servire”. Ci insegna il cammino del servizio». E poi sottolinea l’altro episodio, «triste», quello del tradimento di Giuda «che non è capace di portare avanti l'amore», e poi «i soldi, l’egoismo, lo portano a questa cosa brutta», anche se «Gesù perdona tutto, perdona sempre. Solo chiede che noi chiediamo il perdono». E per questo, dice nel penitenziario romano, «Gesù perdona sempre solo noi ci stanchiamo di chiedere perdono Per questo oggi chiediamo al Signore la grazia di non stancarci. Sempre tutti noi abbiamo piccoli fallimenti, grandi fallimenti, ognuno ha la propria storia, ma il Signore ci aspetta sempre con le braccia aperte e non si stanca mai di perdonare». Prima di lavare i piedi alle ragazze ricorda che è «lo stesso che ha fatto Gesù. Lavare i piedi è un gesto che ci attira l'attenzione sulla vocazione del servizio e chiediamo al Signore che ci faccia crescere tutti noi nella vocazione del servizio». Piangono le detenute mentre il Papa versa l’acqua, asciuga, bacia, sorride a ciascuna di loro. Ad assistere alla messa, celebrata da don Andrea Carosella, circa 200 persone tra detenute, operatori penitenziari, agenti di custodia, volontari. Al termine un grande ringraziamento a nome delle "360 detenute e un bambino" che si sono sentite incoraggiate dall'affetto del Papa e della Chiesa.
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Annachiara Valle 28/03/2024)
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OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
In questo momento della cena, due episodi attirano la nostra attenzione. La lavanda dei piedi di Gesù: Gesù si umilia, e con questo gesto ci fa capire quello che aveva detto: «Io non sono venuto per essere servito, ma per servire» (cfr Mc 10,45). Ci insegna il cammino del servizio.
L’altro episodio – triste – è il tradimento di Giuda che non è capace di portare avanti l’amore, e poi i soldi, l’egoismo lo portano a questa cosa brutta. Ma Gesù perdona tutto. Gesù perdona sempre. Soltanto chiede che noi chiediamo il perdono.
Una volta, ho sentito una vecchietta, saggia, una vecchietta nonna, del popolo … Ha detto così: «Gesù non si stanca mai di perdonare: siamo noi a stancarci di chiedere perdono». Chiediamo oggi al Signore la grazia di non stancarci.
Sempre, tutti noi abbiamo piccoli fallimenti, grandi fallimenti: ognuno ha la propria storia. Ma il Signore ci aspetta sempre, con le braccia aperte, e non si stanca mai di perdonare.
Adesso faremo lo stesso gesto che ha fatto Gesù: lavare i piedi. È un gesto che attira l’attenzione sulla vocazione del servizio. Chiediamo al Signore che ci faccia crescere, tutti noi, nella vocazione del servizio.
Grazie.
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