"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Facciamo quotidianamente esperienza di una vita che è per la morte, mentre Gesù ci rivela una morte, la sua, che è per la vita. Egli non è venuto per salvarci dalla morte - siamo mortali - ma nella morte; non annulla il nostro limite, la nostra fragile carne, ma lo assume vivendo da autentico Figlio di Dio. Il tema principale del brano è la fede in Gesù, tutta la sua esistenza è la conferma che l'uomo non è destinato a finire nel nulla, ma ad essere partecipe della stessa vita di Dio. Ora, in Gesù, la Parola del Padre fa udire la sua voce anche ai morti traendoli fuori dai loro sepolcri: questa è davvero l'alba radiosa della nuova creazione. La resurrezione di Lazzaro è la conferma che la morte non ha l'ultima parola, che la sua signoria sull'uomo e sul creato è oramai giunta alla fine perché essa è stata vinta e sconfitta per sempre dal Signore della vita. La resurrezione di Lazzaro è solo l'anticipo di ciò che avverrà a Gesù e a coloro che crederanno in Lui. Costoro, anche se sono morti, già fin da ora sono viventi e risorti perché in Gesù partecipano della stessa vita del Padre che è amore senza fine. «Sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14), come ha fatto Gesù. Se invece non amiamo, avremo miseramente fallito la nostra esistenza rimanendo prigionieri della morte, poiché «chi non ama rimane preda della morte» (1Gv 3,14). Uniamo, perciò, la nostra voce a quella di Sant'Ambrogio che così pregava: «Voglia tu o Signore degnarti di venire a questa mia tomba per lavarmi con le tue lacrime. Chiama fuori dalla sua tomba il tuo servo e, alla tua Voce, uscirò libero e diverrò uno dei commensali del tuo convito. E così la tua casa si riempirà di soave profumo, se custodirai colui che ti sarai degnato di riscattare» ( De Poenitentia).
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
V Domenica di Quaresima (ANNO A)
Vangelo: