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domenica 19 marzo 2023

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 18 - 2022/2023 anno A

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


IV Domenica di Quaresima (ANNO A)

Vangelo:


Continua con questa pagina di Vangelo l'itinerario battesimale cominciato Domenica scorsa con il brano della Samaritana (Gv 4,5-42). Si tratta di un cammino di illuminazione nella fede che non ha mai fine e che ci rende capaci di vedere la nostra condizione di cecità, sempre bisognosi di guarigione. La pericope inizia con un cieco che alla fine vede, e termina con dei presunti vedenti che, in realtà, sono i veri ciechi. Nel mezzo troviamo tutto il processo di illuminazione dell'ex cieco nato. L'evangelista sottolinea in maniera particolare la conoscenza che il cieco, progressivamente, ha di Gesù: all'inizio come «Quell'uomo»; poi sempre più chiaramente e in profondità: «E' un profeta!»«Viene da Dio»; è il «Figlio dell'uomo»; e finalmente è il «Signore!» che ora vede e adora. Questo è il cammino che ogni credente è chiamato a percorrere, cammino che verrà a costare un prezzo altissimo: il rifiuto del mondo. L'ostilità e il rifiuto incontrati dal cieco nato sono gli stessi che ha dovuto subire Gesù e che anche la Chiesa è chiamata a sostenere. In ogni tempo vi è un cieco che acquista la vista e mostra ai presunti vedenti la loro cecità perché anche loro possano aprire gli occhi. Chi infatti viene alla luce deve sostenere l'opposizione feroce di chi dimora nelle tenebre; chi è immerso nelle tenebre avverte il dilagare della luce che in alcun modo può fermare. E' il doloroso dramma di ogni uomo in cui si compie il faticoso passaggio dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, da quel sistema di omologazione che rende tutti ciechi, alla piena libertà, per essere finalmente se stessi. «Solo ora l'ex cieco, espulso fuori dalle tenebre di quelli che lo vogliono immerso nella cecità, può finalmente incontrare il Volto di Colui che gli ha dato la vista e la vita» (cit.)