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mercoledì 8 giugno 2022

Ucraina: padre Spadaro, diplomazia vaticana tesse non taglia

Ucraina: padre Spadaro, diplomazia vaticana tesse non taglia

'Per il Pontefice bisogna dialogare con tutti, proprio con tutti'


"La diplomazia vaticana guarda al momento presente, ma anche al prossimo futuro.
In questo senso è chiara nella condanna, ma intende tessere e cucire, non tagliare".

Lo scrive il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, nell'editoriale dell'ultimo numero della rivista, sottolineando che per Papa Francesco "bisogna dialogare con tutti, proprio tutti". E quindi il Pontefice "sotto il profilo diplomatico, si assume la responsabilità di posizioni rischiose e incomprese, fino a ritrovarsi solo come una voce che grida nel deserto".

Per padre Spadaro "non devono esserci dubbi sulla lucidità della condanna dell'aggressore", "tuttavia i Papi non attaccano capi religiosi o politici. Francesco, come i suoi predecessori, fa appello alla soluzione dei conflitti e condanna azioni e scelte politiche o strategiche maligne. Questo genera la falsa percezione di un 'neutralismo' del Papa, il quale sa che la violenza genera violenza e le vittorie generano sconfitte e paci instabili e friabili".

Il gesuita affronta anche la questione della divisione delle Chiese: "La tragedia ucraina è anche una tragedia cristiana. E proprio per questo è necessario tenere ben aperta la porta del dialogo ecumenico, per incidere sul futuro politico di una riconciliazione tra due popoli, molto lontana quanto necessaria". "La vera posizione comune dovrebbe essere - sottolinea Spadaro riferendosi alle divisioni tra cristiani - quella del Vangelo, la comune testimonianza cristiana, il lavoro per la pace, la giustizia e la riconciliazione".

Su una possibile visita di Francesco a Kiev: "Avrebbe senso solamente se la presenza del Papa potesse diventare opportunità di riconciliazione, come è accaduto a Bangui e accadrà presto a Juba, in Sud Sudan, e non invece di ulteriori sospetti e divisioni".

Infine la necessità non solo di dialogare ma anche di non umiliare Vladimir Putin, come detto anche dal presidente francese Emmanuel Macron. "La storia della Seconda guerra mondiale dimostra che è impossibile costruire un ordine internazionale con una potenza umiliata e in cerca di rivalsa.
Occorre desiderare invece una Russia integrata in una visione europea che va dall'Atlantico agli Urali, quella che sognava anche san Giovanni Paolo II", conclude padre Spadaro. 
(fonte: ANSA 02/06/2022)