"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Vangelo:
«Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione (lett. indurì il suo volto) di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (9,51). Questo versetto ha una grande importanza nell'economia del Vangelo di Luca perché rappresenta lo spartiacque che conclude la prima parte, segnandone la svolta definitiva e inaugurando la seconda che condurrà il lettore fino al cap.18. E' l'inizio di quello che viene definito "il grande viaggio verso Gerusalemme", dove per Gesù terminerà la sua missione terrena. Da adesso in avanti il Vangelo non è solo Parola da ascoltare, ma soprattutto via da seguire. Una volta ancora Gesù deve fare i conti con le errate attese messianiche dei suoi discepoli, con le loro diaboliche aspirazioni di potere. E come il Battista, che di fronte alla Parola e al vissuto di Gesù fu invitato a modificare le sue attese messianiche (Mt 11,3), così i discepoli dovranno modificare le loro. La richiesta di Giacomo e Giovanni scatena la ferma reazione di Gesù che, ancora una volta, rimprovera aspramente i suoi interlocutori anzi, li esorcizza (epetìmesen autòis). Davanti al volto indurito di Gesù decisamente rivolto verso l'estrema testimonianza al Padre, anche noi siamo invitati a discernere "di che spirito siamo". «Siamo saldi, come Gesù, nell'amore o chiusi nella durezza del cuore? Siamo realmente battezzati, immersi nel suo Spirito o in quello del divisore? Il vero discepolo è colui che riconosce questo volto indurito rivolto ai poveri, agli umili, agli umiliati perché è povero, umile e umiliato e opera secondo il suo Spirito di Misericordia» (cit.)