NOSTRA LINGUA NATIVA, L’AMORE
“Del tuo Spirito Signore è piena la terra” (sal 103).
Guardati attorno: la terra è piena di Dio.
Cerca la sua bellezza, scova l'amore in ogni amore.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Gv 14,15-16.23-26
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NOSTRA LINGUA NATIVA, L’AMORE
“Del tuo Spirito Signore è piena la terra” (sal 103). Guardati attorno: la terra è piena di Dio. Cerca la sua bellezza, scova l'amore in ogni amore.
Nei Balcani si racconta che la Bora, vento limpido e freddo, ha il potere di pulire il cervello.
Il vento infuocato che quel giorno si abbatté sugli apostoli e su Maria, ripulì allo stesso modo il cuore dalle paure svegliando il coraggio di ciascuno.
Potenza dello spirito di Dio che si abbatte gagliardo sul nostro bisogno di scosse, oppure fruscio di brezza leggera che si ode solo con “ le orecchie del cuore” (papa Francesco).
Secondo il vangelo di Giovanni, lo Spirito viene leggero e quieto come un respiro: «Alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito» (Gv 20,22). Nel racconto di Luca, esso irrompe come coraggio che spalanca le porte e, come energia dalle parole di fuoco (Atti 2,2). Nell'esperienza di Paolo, è dono, bellezza, genio diverso per ciascuno (Gal 5,22).
Tre modi per dire che lo Spirito feconda le strade della vita, rompendo gli schemi come forza imprudente, e che il discepolo non dipende dalla storia, ma dal suo vento libero e liberante.
Per la liturgia ambrosiana lo Spirito è “effusione ardente della vita divina”, il debordare di un amore che preme, dilaga, si apre la strada verso il cuore dell'uomo. E’ Dio che effonde vita, che non ha creato l'uomo per reclamarla, ma per risvegliarne la sorgente sommersa.
Effusione ardente: lo Spirito porta in dono il bruciore del cuore ai discepoli di Emmaus, l'alta temperatura dell'anima che si oppone all'apatia del cuore.
E, meraviglia del primo giorno: «com'è che li sentiamo parlare la nostra lingua nativa?» E’ l’amore divino che si rivolge alla parte profonda, nativa, originaria che è in ciascuno, che viene prima di tutte le divisioni di razza, ricchezza, cultura, età.
La lingua nativa di ogni uomo è l'amore. Lo Spirito non solo ricompone la frattura di Babele, ma parla la lingua comune, di festa e di dolore, di stanchezza e di forza, di pace e sogno. La Parola di Dio allora diventa mia lingua, mia passione, mia vita, mio fuoco.
Ci fa tutti vento nel Vento.
Nella Messa di Pentecoste, ripeteremo parole tra le più belle e rivoluzionarie della Bibbia: “del tuo Spirito Signore è piena la terra” (sal 103). È piena. Tutta la terra è gravida. Ogni creatura è come incinta. Anche se non è evidente, anche se la terra ci appare ubriaca di ingiustizia, di sangue, di follia.
Eppure Egli è qui.
Sentilo entrare dalle porte chiuse; coglilo, attraverso fessure quasi invisibili, suscitare energie. Guardati attorno, ascolta gli abissi del cosmo e il respiro del cuore: la terra è piena di Dio. Cerca la sua bellezza, scova l'amore in ogni amore.
Piena ne è la terra!
Assapora quel Vento che scompiglia le vite, sollevandole in alto con polvere di cielo, per farci cambiare prospettiva sul mondo e il modo di abitare la vita.
Il vento dello Spirito che porta la libertà (...)
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