"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Dopo il battesimo al Giordano, come avvenne per il popolo di Israele, Gesù viene condotto, nello Spirito, nel deserto. Ma a differenza di Israele che cadde nella prova e perì, Gesù ne viene fuori vincitore. Se Adamo, dopo la prova e la caduta, perse il paradiso terrestre e finì nel deserto, Gesù, nuovo Adamo, proprio partendo dal deserto, supera la prova, inaugura l'ingresso nella terra promessa e ci introduce nel Regno. Il brano delle tentazioni altro non è che il tessuto della vita di tutti i giorni di ogni uomo, la continua lotta contro il male ed i costi del bene. L'evangelista fa chiarezza circa il messianismo di Gesù ed il suo categorico rifiuto di viverlo all'insegna dell'esercizio del potere: economico (pane), politico (regni) e religioso (tempio). In luogo del potere, Gesù sceglie l'ascolto obbediente della Parola di Dio nell'umiltà, nella povertà e nel servizio agli ultimi. Gesù non cade nel tranello del divisore di usare il potere nemmeno a fin di bene perché esso è ontologicamente diabolico, e «usare i mezzi del nemico significa lavorare per lui il cui fine è quello di far usare tali mezzi all'uomo per renderlo idolatra» (cit.). Il nostro Maestro ci insegna, e ce lo insegna perché lo vive in prima persona, che esiste una realtà altra che vale più del pane, più del potere politico, più del potere religioso, molto più dell'effimera gloria dell'uomo: la realtà di vivere alla Presenza di Dio come figli obbedienti alla sua voce, totalmente rivolti a Lui nell'umile servizio ai fratelli.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
I Domenica di Quaresima anno C
Vangelo: