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giovedì 31 marzo 2022

Presidenti cristianamente analfabeti di Andrea Grillo

Presidenti cristianamente analfabeti
di Andrea Grillo


Con singolare puntualità, nonostante ogni attenzione, ecco riemergere la antica questione: per quanto si lavori con cura sui testi sacri, sulla loro ermeneutica, sui limiti tra uso e abuso del testo, nel momento in cui le cose diventano drammatiche e le vite precarie, la tentazione della “copertura sacra della violenza” diventa di nuovo una via aperta, larga, percorribile e praticata con disinvoltura.

Non vorrei qui parlare di coloro che, per ministero, sarebbero tenuti a distinguere accuratamente la parola degli uomini dalla parola di Dio. I ministri della chiesa sono i meno giustificati nell’usare il testo sacro contro qualcuno, come vessillo di una parte contro l’altra. Il cristianesimo non si presta a queste strumentalizzazioni odiose, che diventano bestemmie anche sulla bocca dei gradi più alti della gerarchia ecclesiale. Questo è accaduto, accade, ma ora non è al centro.

Qui vorrei parlare, invece, del ricorso che Presidenti, Ministri, Generali o Parlamentari possono fare del testo sacro della Scrittura o della Tradizione, e che, come è dimostrato dalle cronache delle ultime settimane, appare utilizzato senza contesto, con una libertà ed un cinismo che ogni seria esegesi non può che contestare con assoluta nettezza.

Ma questo è accaduto, nelle ultime settimane, prima nelle parole del Presidente della Federazione Russa, che ha osato citare il “dare la vita per gli amici” pronunciato da Gesù in una corrotta versione mafiosa, come se fosse un regolamento di conti tra fazioni avverse, tra amici e nemici. Poi è accaduto al Presidente degli Stati Uniti, che ha citato le parole inaugurali del pontificato di Giovanni Paolo II sul “non abbiate paura”, non per superare la guerra, per superare i confini, per aprire le porte a Cristo, ma per incitare al combattimento le truppe statunitensi contro il nemico.

E’ normale che in guerra ogni parte demonizzi il nemico. Ma se per farlo chiama in campo Dio, i capi delle Chiese e i fedeli hanno il dovere di non permettere che si confonda Dio con queste parzialità.

Un ortodosso e un cattolico che, come Capi di Stato, sfigurano, deturpano, oltraggiano la parola da cui dovrebbero essere guidati e orientati è un problema non secondario anche nel 2022. In questo modo ad essi viene permessa la idolatria peggiore, la bestemmia più grave, la ribellione più insidiosa: quella che sostituisce alla intenzione del testo – che è in entrambi i casi non parziale, ma universale, non chiuso, ma aperto – la sua lettura di parte, di separazione, di opposizione, di morte. Una parola di annuncio della vita per tutti diventa parola di minaccia di morte per gli altri.

Qui, come è evidente, ogni fedele che cada in questa trappola utilitaristica diventa controtestimone. E se lo fai da Presidente di una grande nazione la tua controtestimonianza diventa scandalo e bestemmia. Gli ortodossi dovrebbero ribellarsi a queste parole insolenti e lo stesso dovrebbero fare i cattolici. Nessuno, neanche l’uomo più potente della terra, può permettersi di gettare nel fango la parola di Dio, di ridurla a supporto delle sue proprie politiche di potenza e di morte.

Il Dio di Gesù Cristo riprova queste parole, le sputa, le condanna e le sovverte. Dare la vita per gli amici e non avere paura riguardano il compito della pace, non la organizzazione della guerra. La inerzia di una tradizione opaca e distorta, che ha confuso i piani e le competenze e le parole, è ancora forte. Il Concilio Vaticano II ha cambiato molti testi, ma non ha ancora cambiato le teste. Occorre far maturare un linguaggio diverso, in cui il fedele ortodosso e quello cattolico, ad ogni livello, possa capire che, se vuol fare la guerra, non può farla sotto la protezione di Dio: questo dovrebbe essere l’ABC della fede.

Avere Presidenti russi e americani cristianamente analfabeti, e senza consiglieri laici o ecclesiali abbastanza autorevoli, non è affatto una grande rassicurazione in tempi così travagliati.
(fonte: Come se non 27 marzo 2022)