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venerdì 4 febbraio 2022

Sergio Mattarella Presidente della Repubblica Italiana: "Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica" - “Dignità pietra angolare del nostro lavoro” (cronaca, foto, testo, commento)

Sergio Mattarella Presidente della Repubblica Italiana:
"Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica"
“Dignità pietra angolare del nostro lavoro” 
(cronaca, foto, testo e commento)


Cronaca

3 febbraio 2022 - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali che hanno partecipato all’elezione ed ha rivolto il messaggio di insediamento.

Al suo arrivo a Palazzo Montecitorio, è stato accolto dal Presidente della Camera, Roberto Fico, e dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.


Nell'Aula di Montecitorio il Presidente Fico ha dichiarato aperta la seduta ed ha invitato il Capo dello Stato a prestare giuramento a norma dell'art.91 della Costituzione. Il Presidente Mattarella ha quindi pronunciato la formula di giuramento 


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e rivolto il messaggio di insediamento.


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Successivamente, il Capo dello Stato, dopo l'esecuzione dell'Inno nazionale, ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con bandiera e banda su Piazza Montecitorio.




Al termine, il Presidente Mattarella, unitamente al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è recato al Vittoriano dove ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con bandiera e banda e ha deposto una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. 



Le Frecce Tricolori hanno sorvolato Piazza Venezia.


Disceso dalla Scalea del Vittoriano, il Presidente della Repubblica ha ricevuto il saluto del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri è quindi salito a bordo della Lancia Flaminia 335 con il Presidente del Consiglio, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, e l’Aiutante di Campo per la Marina Militare, per recarsi a palazzo del Quirinale per la cerimonia di insediamento.

 






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Mattarella: “Dignità pietra angolare del nostro lavoro”

Unità e dignità. Sono questi i due termini-chiave del discorso di Sergio Mattarella in occasione del suo secondo giuramento da Presidente della Repubblica. Davanti ai “grandi elettori” che lo hanno rivoluto al Quirinale – a furor di popolo, verrebbe da dire, se l’espressione non si prestasse a letture equivoche – il Capo dello Stato ha parlato con lo sguardo rivolto in avanti. Un riferimento ai “giorni travagliati” (“travagliati anche per me”, ha aggiunto a braccio) e alla nuova chiamata “inattesa”, ma poi il baricentro del suo intervento nella sede istituzionale più solenne è apparso chiaramente tutto proiettato in avanti. “Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia”: così Mattarella ha concluso un discorso interrotto da 55 applausi: per i sanitari, per le forze armate…

Il Capo dello Stato non ha tralasciato nessun soggetto e nessuna situazione, ma le cronache registrano un particolare trasporto in Aula per le parti che hanno toccato il rapporto tra governo e Parlamento e tra politica e magistratura.

Ma prima di accennare ad alcuni di questi temi, vale la pena partire dalla fine, da quell’autentico inno al dignità scandito da Mattarella con convinzione profonda, dopo averlo fatto precedere da una dichiarazione di principio: “E’ necessario assumere la lotta alle disuguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche”. Presidente di tutti gli italiani senza distinzione, ma con un pensiero rivolto “in particolare a quelli più in sofferenza”. L’aggancio forte alla Costituzione (“La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”) è nel richiamo a quell’art.3in cui la Repubblica si impegna a “rimuovere gli ostacoli” che ostacolano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione alla vita complessiva del Paese. Per Mattarella, dunque, dignità è “azzerare le morti sul lavoro”, “opporsi al razzismo e all’antisemitismo”, “impedire la violenza sulle donne”, “combattere senza tregua la tratta e la schiavitù degli esseri umani”. E’ “diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico”, “rispetto per gli anziani”. E’, ancora, “contrastare le povertà, la precarietà disperata”, “non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”. E’ un Paese capace di assicurare “il reinserimento sociale dei detenuti”, di eliminare gli ostacoli che le persone con disabilità “immotivatamente incontrano nella loro vita”. Un Paese “libero dalle mafie” e in cui i cittadini possano avere “un’informazione libera e indipendente” ...