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mercoledì 16 febbraio 2022

Erminia e Giacomo: un amore per sempre!

Erminia e Giacomo: un amore per sempre!


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E IL GIORNO DI SAN VALENTINO ERMINIA MORÌ SULLA TOMBA DEL MARITO CHE ANDAVA A TROVARE TUTTI I GIORNI DA 40 ANNI

La pensionata, madre di sette figli, ha avuto un malore ed è spirata nel cimitero di Treviglio. Un amore infinito che non si era mai spento e che andava oltre la morte


Per la signora Erminia, 85 anni, l’amore per il marito Giacomo andava oltre la morte, il suo rapporto continuava anche davanti alla sua tomba. Un amore infinito, totalizzante, che si perpetuava ogni giorno, da 40 anni. Erminia andava al cimitero di Treviglio, in provincia di Bergamo, tutti i santi giorni per portargli fiori, per pregare, per mantenere misticamente quel filo che li teneva uniti per sempre, forse semplicemente per non sentirsi sola, per colmare il vuoto che si portava dentro.

Un amore talmente intenso che non conosceva limiti meteorologici o vacanze. Erminia era rimasta vedova giovane, con sette figli, ma non aveva mai dimenticato il suo Giacomo, tanto da trasferirsi in un condominio nei pressi del cimitero di via Abate Crippa, così da poter andare ogni giorno a salutarlo.

Questa storia d’amore infinita ha avuto il suo significativo suggello il 14 febbraio dell’anno 2022 ed è stata raccontata dall'Eco di Bergamo. Nel giorno di San Valentino Erminia, subito dopo pranzo, ha percorso quel centinaio di metri che la separava dal camposanto, per la visita quotidiana, ha avuto un malore ed è spirata di fronte a suo marito. A trovarla riversa per terra, davanti alla lapide del marito, una donna che stava andando a portare fiori a una parente, là dove probabilmente avrebbe voluto spirare, come se il santo degli innamorati avesse voluto sigillare quell’amore per sempre. Se è una coincidenza, è una coincidenza degna di quella storia d'amore.

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Una storia struggente. Che il funerale sia festa

Questa è una storia d’amore. Di quelle che dovrebbero diventare film, o romanzi, o bellissime poesie, quelle che obbediscono a una drammaturgia ben più grande di quella umana. Narrazione celeste, stellare. Tutto accade lo scorso lunedì, il giorno di San Valentino, giorno dell’amore e degli innamorati, a Fara d’Adda, nella Bergasmasca.
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Come stride la storia di Erminia con l’amore sbandierato dai claim pubblicitari di San Valentino, la sua è una storia di pazienza e silenzio, di sacrificio e di attesa, è la vicenda di una donna che mantiene fede alla promessa che ha fatto, al di là di ogni ragionevole apparenza. L’amore vuole questi esempi, questi trionfi. A giorni, si celebreranno i funerali di Erminia. Queste parole giungano come una preghiera al sindaco di Fara d’Adda, ma molto probabilmente non ce n’è bisogno. Anche se non ne ha il diritto, anche se non c’è posto, e la condizione dei cimiteri italiani è spesso disastrosa, Erminia sia collocata accanto al marito, accanto a Giacomo. Per loro sia celebrata, come spesso accade tra i vivi, il rinnovo delle promesse matrimoniali, i fiori siano di festa. La loro tomba diventi luogo per artisti disposti a celebrare il loro amore, di poeti bravi con le parole. Abbiamo, tutti, drammaticamente bisogno di loro.