«CARA ROSARIA,
NON SEI SOLA:
TI ABBRACCIO
A NOME DI TUTTI GLI ITALIANI ONESTI»
Don Luigi Ciotti scrive alla vedova Schifani dopo l'arresto per mafia di suo fratello, Giuseppe Costa.
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Giuseppe Costa, 53 anni, fratello di Rosaria Costa vedova Schifani, 50, al momento dell'arresto. |
Cara Maria Rosaria,
con tutta Libera ti sono vicino in questo momento che immagino di profondo smarrimento e angoscia. Ma mi permetto di aggiungere a me e Libera tutti gli italiani onesti che non solo sognano ma fanno qualcosa per liberare il nostro Paese dalle mafie, comportandosi da veri cittadini, quelli a cui si rivolge la Costituzione, custodi e promotori del bene comune.

Hai seminato tanto, Rosaria, seminato speranza e trasmesso coraggio. E insieme al frutto più bello – il tuo, il vostro Emanuele, oggi capitano della Guardia di Finanza – ne hai generati tanti altri, di frutti spirituali, non solo tra i familiari di altre vittime di mafia ma anche tra donne che da famiglie mafiose si vogliono riscattare, assicurando per se stesse e i propri figli un futuro di libertà e dignità, una vita non più ostaggio della violenza e della morte.
A conferma di quanto fossero lucide quelle altre parole che in un’altra occasione hai rivolto ai boss: «avete commesso l’errore più grande perché tappando cinque bocche ne avete aperte 50 milioni».
Continuiamo a camminare insieme, Rosaria, perché la forza del “noi”, dell’essere comunità, sconfiggerà le mafie, la corruzione, le ingiustizie. Realizzando il sogno di Vito e di chi, per quel “noi”, ha dato la vita.
+ don Luigi Ciotti
(fonte: Famiglia Cristiana, 19/02/2020 )