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martedì 26 novembre 2019

“La scommessa cattolica” di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti - Recensione di Aldo Pintor


“La scommessa cattolica” 
di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti

Recensione di Aldo Pintor




Abbiamo già in passato apprezzato molto i libri scritti da Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, docenti uno di sociologia e antropologia dei Media e l'altro di sociologia. E, quindi, non mi lascio scappare l'occasione per segnalare la loro ultima fatica letteraria “La scommessa cattolica” (Il Mulino, 200 p., 15 €). Un prezioso libro che esamina un particolare momento storico che sta attraversando la chiesa cattolica. Oggigiorno infatti vediamo affermarsi nella società e nella Chiesa un cambiamento profondo che riguarda proprio quei concetti che l'hanno caratterizzata per secoli: l'Onnipotenza di Dio (Dio non è onnipotente è onniamante si dirà dopo Auschwitz sottolineando che chi ama non può essere onnipotente), la salvezza personale che ormai non riguarda più solo l'anima nell'aldilà ma passa per questa vita terrena e l'universalità ossia la capacità e l'esigenza di comunicare ed avere relazioni con tutti senza chiudersi all'interno delle proprie comunità religiose. Queste mutazioni costringono la chiesa a trovare forme di linguaggio sempre nuove pur dovendo comunicare sempre un messaggio di salvezza universale. Ovviamente i due autori compiono uno sforzo notevole per affrontare questa sfida. Nel libro si tiene conto che ormai in Europa i cristiani praticanti non sono più maggioranza nella società. E nonostante la scarsa affluenza alle funzioni religiose, le persone anche nel Vecchio Continente non si accontentano più del presente e del materiale ma sia pure in forme inedite continuano a ricercare il trascendente e ad elaborare nuove speranze per il futuro (“Il presente non basta a nessuno” dirà don Primo Mazzolari con sua bellissima frase)

Un problema che i due autori sentono particolarmente è quello della progressiva solitudine che ormai avvolge gli individui in questo Occidente contemporaneo sazio e disperato. Ogni piccola comunità che era la principale creatrice di rapporti umani quotidiani oramai si sgretola lasciando spesso gli individui in solitudine. Questa è una realtà con cui la chiesa deve irrimediabilmente fare i conti. Questa dinamica fa parte del difficile rapporto con il fenomeno della globalizzazione analizzata nella parte finale del libro di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti.

Molta importanza i due autori attribuiscono al dialogo tra la chiesa cattolica e le altre confessioni cristiane e anche quelle tra la chiesa cattolica e le altri religioni del mondo e con ogni altra ricerca da sempre compiuta dall'umanità. Giaccardi e Magatti con questa loro ultima opera cercano di tracciare un cammino affinchè la chiesa viva non sclerotizzata in una realtà fuori dal tempo, ma possa essere più “bella” nel senso di più fedele al Vangelo” accompagnando l'umanità nel suo travagliato cammino anche negli anni successivi al 2000.

Efficace la frase usata per descrivere quanto auspicato in questo libro: “La chiesa più bella non è quella perduta ma quella che deve ancora venire”. E di questa bellezza saranno artefici tutti coloro che non si rassegnano a come va il mondo ossia non accettando passivamente la disumanizzazione e l'ingiustizia. Questi saranno i compagni per tutti coloro cristiani e non vorranno compiere uno sforzo per costruire una società più giusta e una società non monolitica ma capace di preservare la bellezza con una pluralità di sfumature. E in questo cammino bisogna metterci l'arte la cultura la politica e la religione. L'unità dell'umanità passa per il rispetto della differenza (la convivialità delle differenze dirà Don Tonino Bello) e non per una voce unica omologante come tutti i totalitarismi che hanno infettato il ventesimo secolo. Già tempo fa il grande Teilhard de Chardin denunciava la contrapposizione che si era venuta a creare tra cristiano e umano. Giaccardi e Magatti cercano con questo libro di riunire queste due realtà inscindibili dando profondo signifiato all'incarnazione. Ossia al Dio che si è umanizzato e quindi fatto uomo. Pertanto tutto ciò che è umano non è estraneo al cristiano. A questo sforzo nessun vero seguace del Maestro di Nazareth potrà sottrarsi.

Guarda la scheda del libro “La scommessa cattolica” di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti