"Il vangelo della creazione:
Laudato si’ cap. II"
di Gregorio Battaglia
(VIDEO INTEGRALE)
Relazione tenuta il 30 ottobre 2019
nell'ambito dei
Mercoledì della Spiritualità 2019
PER AMORE DI NOSTRA MADRE TERRA
- Lettura della Laudato si’ di papa Francesco.
Proposta di una ecologia integrale -
promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Il capitolo primo ci ha offerto la possibilità di fermarci a considerare quello che possiamo chiamare lo “status quaestionis”. Si è trattato di elencare tutte le gravi problematiche, che interessano “la casa comune” per giungere alla conclusione che il tempo che ci sta di fronte non può essere occupato a semplici dibattiti, ma che, invece, è quanto mai urgente avviare un serio ripensamento degli stili di vita e dello stesso modo di produrre.
Il capitolo secondo si propone di offrire, innanzitutto ai credenti, ma anche a coloro che si dichiarano lontani da una fede esplicita, la possibilità di poter assumere uno sguardo diverso e non necessariamente opposto a quello che proviene dalla scienza e dalla tecnica. L’universo, del resto, non si presenta a noi come un puro oggetto da decifrare, da studiare o semplicemente da utilizzare per aumentare il benessere dell’umanità: «quando si propone una visione della natura unicamente come oggetto di profitto e di interesse, ciò comporta anche gravi conseguenze per la società» (n. 82).
L’universo, invece, è più comprensibile, se si impara ad accoglierlo come “mistero”, come realtà che ci parla di un progetto di amore e che tutto il movimento esistente in esso sia causato dalla forza dell’amore. Il documento fa riferimento alla Divina Commedia di Dante Alighieri, il quale «parlava dell’amor che move il sole e l’altre stelle» (n. 77).
Questo diverso sguardo sull’universo è reso ancor più necessario di fronte ai grandi disastri provocati da un approccio, come quello tecnico-scientifico, che ha reso il mondo sempre meno abitabile. Non si tratta di contrapposizione, ma di unire sguardi diversi per meglio accostarsi alla verità dell’universo. Il documento sottolinea che «se teniamo conto della complessità della crisi ecologica e delle molteplici cause, dovremmo riconoscere che le soluzioni non possono venire da un unico modo di interpretare e trasformare la realtà. E’ necessario ricorrere anche alle diverse ricchezze culturali dei popoli, all’arte e alla poesia, alla vita interiore e alla spiritualità. Se si vuole veramente costruire un’ecologia che ci permetta di riparare tutto ciò che abbiamo distrutto, allora nessun ramo delle scienze e nessuna forma di saggezza può essere trascurata, nemmeno quella religiosa» (n.63).
... Il racconto di Caino ed Abele, che nel libro della Genesi occupa il quarto capitolo, parla dell’altro grande fallimento, che riguarda la vocazione dell’uomo ad aprirsi a relazioni fraterne, vissute nell’accoglienza e nella condivisione con l’altro. La storia di Caino ed Abele è lì a dimostrare l’incapacità dell’uomo a costruire rapporti di vera prossimità. L’altro, il prossimo viene colto più come una presenza che disturba, invece di essere accolto come occasione di crescita e di arricchimento reciproco. Così nelle prime pagine della Bibbia risuona il secondo grande interrogativo da parte di Dio. «Dov’è Abele, tuo fratello?». Il none Abele, vuol dire “soffio”, perché la vita dell’uomo è davvero come un soffio, che gli altri possono soffocare o custodire. Caino ha scelto di non essere il custode del soffio del fratello, per questo ha preferito toglierlo di mezzo.
Riprendendo questo racconto di Caino ed Abele la Laudato si’ così commenta: «Trascurare l’impegno di coltivare e mantenere una relazione corretta con il prossimo, verso il quale ho il dovere della cura e della custodia, distrugge la mia relazione interiore con me stesso, con gli altri, con Dio e con la terra. Quando tutte queste relazioni sono trascurate, quando la giustizia non abita più sulla terra, la Bibbia ci dice che tutta la vita è in pericolo. (…) In questi racconti così antichi, ricchi di profondo simbolismo, era già contenuta una convinzione oggi sentita: che tutto è in relazione e che la cura autentica della nostra vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri» (n. 71).
L’eliminazione del fratello da parte di Caino, un avvenimento che è un tutt’uno con la scomparsa del prossimo, e la grande omologazione linguistica e culturale, che interessa la costruzione della torre di Babele, sono per la Bibbia dei fatti emblematici, che rivelano la durezza del cuore umano. Siamo, così, di fronte al paradosso di ogni esistenza umana: siamo fatti per la relazione, ma o per paura o perché presi da grandi deliri alla resa dei conti restiamo incapaci di rispondere a ciò che costituisce il vero senso della nostra avventura umana.
Annota la Laudato si’: «Non è un caso che nel cantico in cui loda Dio per le creature san Francesco aggiunga: “Laudato si’, mi’ Signore,per quelli ke perdonano per lo tuo amore” Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo al problema della società» (n. 91).
Il capitolo secondo dell’enciclica si chiude facendo riferimento allo “sguardo” di Gesù: «Gesù invitava a riconoscere la relazione paterna che Dio ha con tutte le creature, viveva una piena armonia con la creazione. (…) Era distante dalle filosofie che disprezzavano il corpo, la materia e le realtà di questo mondo» (n. 96). A motivo della sua resurrezione Gesù è anche la parola ricapitolativa di tutta la creazione, perché le cose, il tempo e lo spazio, tutto è avvolto dalla luce del Signore Risorto.
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Incontro integrale
Guarda anche il post già pubblicato:
- La situazione della nostra casa comune: Laudato si’ - Introduzione e cap. I (VIDEO INTEGRALE)