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lunedì 27 agosto 2018

Ancora attacchi a Papa Francesco - #noistiamoconte!

Caso McCarrick / Carlo Maria Viganò




Era prevedibile, anzi, era certo. Se ne parlava in giro, con finta discrezione, da qualche settimana. L’operazione montata con la lettera dell’arcivescovo ed ex Nunzio negli USA, Carlo Maria Viganò, personaggio oscuro, bugiardo, ambizioso e intrigante, è stata preparata con sapienza e sicuramente è la prima di molte altre già in preparazione.
Hanno scelto bene. Questo C. M. Viganò è uno che dal 2011 scrive lunghe lettere, a seguito di compulsive "crisi di coscienza davanti lo sguardo di Dio", in cui stila i suoi elenchi telefonici personali (nemici, avversari, concorrenti e altro) con l'unico scopo meschino di sputtanare veri colpevoli di misfatti gravi (sui quali però lui ha taciuto per anni) oppure confratelli innocenti. Viganò, seppure ha superato i 77 anni è così. Lo sanno la sorella Rosanna e il fratello, il gesuita Lorenzo, coinvolti da Carlo Maria in atroci vicissitudini giudiziarie per questioni di eredità. Viganò ha avuto sempre nella sua vita un'ossessione per il denaro.
Il personaggio che con la sua Testimonianza — la denuncia di ieri ne offre un ottimo autoritratto — non è nuovo alle cronache delle calunnie, delle mezze verità e delle insinuazioni manipolate. Carlo Maria Viganò in questa materia è un grande esperto e non perdona che due Papi abbiano detto “no” alle sue ambizioni cardinalizie, smisurate e mai nascoste. Se ne sarà fatta una ragione? Pare di no.
Poche ore fa, rientrando dall'Irlanda, sull'aereo rispondendo alla domanda sull'arcivescovo grafomane, Papa Francesco ha detto: «Ho letto questa mattina quel comunicato di Viganò. Dico sinceramente questo: leggetelo voi attentamente e fatevi il vostro giudizio personale. Io non dirò una parola su questo. Credo che il documento parli da sé. Avete la capacità giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni, con la vostra maturità professionale». 
E' la risposta migliore da dare a Viganò.

I nomi mancanti 
Non vogliamo entrare nei contenuti della lettera (piena di bugie e contraddizioni), o nell’analisi dei tanti nomi e fatti, delle circostanze e delle date, ma soprattutto non vogliamo entrare nell’analisi dei tanti nomi mancanti, non detti. In quelle omissioni forse c’è la vera chiave per capire quale progetto sta dietro gli ispiratori e la manovalanza di C. M. Viganò, soldatino di piombo di generali in assetto di guerra, come sempre nascosti. Nell'elenco telefonico di Viganò mancano alcuni nomi e cognomi e ciò va tenuto nella dovuta considerazione per capire di più e meglio.
Tutto fa pensare che potrebbe arrivare un altro Vatileaks, per usare un nome famigerato, e legato storicamente a questo Carlo Maria Viganò, presule che troviamo all'origine del primo Vatileaks, dunque un’altra guerra di bande in cui si scontrano gruppi, cordate e amici degli amici, e tra loro i soliti giornalisti il cui nome e cognome conosciamo tutti poiché non nuovi al mestiere di far circolare e amplificare veline. Giornalisti che si offrono per essere usati. Si pensava che questa singolare specie fosse in via di estinzione, ma pare che non sia proprio così.

Uno spettacolo deplorevole 
Questo spettacolo offerto da alcuni membri della gerarchia cattolica è deplorevole, peggio ancora, è nauseabondo. Le loro guerre misere e abominevoli non sono la Chiesa e la Chiesa non è una loro proprietà. Questi signori che si servono della Chiesa per consolidare o accrescere i loro interessi personali o di cordata ... Avranno la legittimità giuridica di essere tali ma non hanno nessun legittimità morale. Nessuna! Loro stessi si collocano fuori dalla comunità ecclesiale.
Il danno che fanno alla Chiesa è irreparabile. Agiscono superprotetti, privilegiati, ben stipendiati, assicurati, e circondati da ossequiosità, e lo fanno per fare del male alla Chiesa anche se si nascondono dietro parole bigotte, pseudoreligiose e simulacri di spiritualità.

Basta con "i Viganò"! 
Il 99,9 % del Popolo di Dio vive, lavora, prega e annuncia il Vangelo in un altro modo, certamente non come loro ...
Basta cari signori. 
Basta con i “Viganò”. Basta anche con i "Burke". Ormai è troppo. Ma veramente troppo.
Perché si dovrebbe lasciare la Chiesa di Cristo nelle mani di persone che si comportano in questa maniera? Perché? Chi sono? Basta un titolo gerarchico per avere, a prescindere di ciò che si fa o si dice, l'adesione e il rispetto dei fedeli, in particolare dei laici, del clero, delle religiose? 
I laici, ma anche il cloro e le suore e tanti altri, sono, come credono questi signori, una massa di pecore da usare come claque? 
Fino a quando questa parte della gerarchia cattolica, in Vaticano e nelle diocesi, continuerà a credere di poter spartirsi la chiesa - denaro, potere, influenze ... - come fecero con le vesti del Cristo ai piedi della croce?
Nessun cattolico, laico, prete o suore, si dovrebbe prestare neanche un minuto in più a questo declino di comportamenti pagani nella Chiesa. Basta !! 
...
E’ ora di stare attenti più che mai: tutti, in particolari i laici. 
Una riposta perentoria si deve organizzare e dare a questi signori che ormai hanno superato ogni limite e hanno perso il pudore e la vergogna. 
La lotta contro il clericalismo passa anche attraverso la lotta contro coloro che hanno assalito la Barca di Pietro per usarla svergognatamente nelle proprie battaglie di potere. 
...


Ieri sera (26/08/2018) nell'immediatezza dell'accaduto abbiamo già pubblicato sulla nostra pagina Facebook Quelli della Via la riflessione dell'Unione Cristiani Cattolici Razionali che riportiamo di seguito.


Scrivendo prima dei media tradizionali possiamo solo prevedere che sarà alta l’attenzione alle accuse che Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, ha scritto ieri contro Papa Francesco e decine di cardinali, legati strettamente anche a Benedetto XVI. Date, incontri e nomi di chi avrebbe coperto gli abusi del card. McCarrick e questo dà valore alle sue accuse. Ma molti indizi impongono estrema prudenza: si tratta di una persona in cerca di vendetta e riabilitazione mediatica dopo i pesanti scandali che lo hanno coinvolto alcuni anni fa, tanto che il Papa emerito decise di allontanarlo da Roma nel 2011.

Al di là della verità o meno delle accuse, è un’operazione mediatica ben studiata dalla cosiddetta resistenza cattolica al Papa. Mons. Viganò ha infatti consegnato il suo memoriale al portale canadese Lifenews, scatenato contro Francesco, e al leader della cordata italiana antipapista, Marco Tosatti, che lo hanno pubblicato avvalorando ogni parola delle sue 11 pagine di accuse. Leggendole in modo non prevenuto sono rivelazioni apparentemente attendibili in quanto -come già detto- circostanziate con date e nomi di fedelissimi di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Tuttavia, emerge lo scenario standardizzato del complottismo tradizionalista (ideologia a cui Viganò appartiene), e appare un infantile regolamento di conti verso i suoi nemici ecclesiastici, «non sopportando d’essere stato cacciato da Roma» da Benedetto XVI (come scrisse il gossipparo vaticano Sandro Magister). Il tutto condito da accuse diffamatorie e gratuite verso decine di cardinali: d’altra parte l’ex nunzio non ha più niente da perdere e la carriera ecclesiastica è ormai sfumata.

Attenzione: tutto questo non inficia le sue accuse, che andranno valutate e verificate con serietà. Tuttavia le indebolisce, così come non si può negare chi è davvero mons. Viganò, cosa che verrà tenuta nascosta nei prossimi giorni.
...

Una verifica seria è d’obbligo, così come la risposta dei diretti interessati, ma anche estrema prudenza nel considerare pregiudizialmente vero il racconto del controverso ex nunzio apostolico.

AGGIORNAMENTO ORE 20:30
Segnaliamo il commento del vaticanista Mediaset, Fabio Marchese Ragona, il quale ben ricostruisce la sete di vendetta dell’ex nunzio Viganò. La conclusione: «Di certo c’è, però, che se come dice Viganò, Papa Francesco è colpevole d’insabbiamento (attendiamo notizie e sviluppi), lui è colpevole allo stesso modo: monsignor Carlo Maria ha taciuto sulla faccenda per cinque lunghi anni, non ha aperto bocca fino ad oggi, ma ha atteso pazientemente che esplodesse lo scandalo negli Stati Uniti per infierire sul Pontefice, chiedendone anche le dimissioni. Non sembra essere, la sua, una testimonianza del tutto disinteressata».


Per approfondire si veda anche:
Monsignor Viganò, lo sterminatore di papi di nuovo al lavoro