"La Chiesa italiana garantirà l'accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L'accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore", ha dichiarato all'Ansa don Ivan Maffei, portavoce della Conferenza episcopale italiana.
Conte: "Ringraziamo l'Albania, l'Irlanda e la Cei per aver aderito all'invito a partecipare alla redistribuzione. Ne accoglieranno rispettivamente 20, 20 e 100."
Il Papa voleva accoglierli sul territorio vaticano
poi il mandato ai vescovi
Il Vaticano era pronto anche ad allestire un campo profughi. Nel suo territorio, a Santa Maria di Galeria, pochi chilometri da Roma, dove ci sono le antenne radio dismesse di Radio Vaticana. Poi, in una riunione convocata d’urgenza venerdì nella Santa Sede si è deciso che la collocazione degli immigrati della Diciotti sarebbe toccata alla Conferenza episcopale italiana, cioè ai vescovi e alle strutture delle diocesi sul territorio italiano. Papa Francesco ha dato il via libera poco prima di partire per Dublino. Il progetto del Pontefice sulla questione dei profughi ha contorni ancora più ambiziosi. Da tempo è in preparazione un piano di accoglienza autonomo. La vicenda della nave ferma a Catania ha solo accelerato i tempi. Con numeri piccoli la Chiesa punta a diventare lo stato sovrano con il maggiore numero di rifugiati accolti rispetto alla popolazione. Già con la decisione di ieri, una nazione che ha 1000 abitanti avrà una quota di più del 10 per cento di profughi. Uno schiaffo morale all’Italia e a tutti i Paesi europei, così poco solidali, così indecisi sul fenomeno migratorio. Matteo Salvini ha trattato con il braccio destro del presidente della Cei Gualtiero Bassetti. Ma la gestione dell’accordo si è svolta sotto la supervisione del segretario di Stato Pietro Parolin. Peraltro in Eritrea il primo credo religioso è quello cristiano copto. La Santa Sede ha a lungo coltivato l’idea di spendersi in prima persona, cioè di mettere a disposizione i propri confini. Per il campo a Santa Maria di Galeria aveva già preso accordi, per l’organizzazione, con l’Unchr, l’organizzazione Onu per i rifugiati. Per motivi diplomatici si è deciso di lasciare il compito alla Cei, ovvero ai vescovi italiani. Ma il Vaticano, come Stato, ha già avviato un confronto all’interno dell’Unione europea per distribuire i migranti in altri Paesi. In particolare ci sono contatti avviati con Francia e Spagna, nazioni dove la Chiesa e i suoi vescovi hanno un peso. Sarebbe un bel paradosso se Parigi e Madrid, dopo aver risposto picche al governo Conte e a Salvini, dicessero di sì a Francesco. Il Papa ha seguito ora per ora la trattativa. È stato lui a sbloccare la situazione negli ultimi giorni dicendo: «Ospitiamoli noi, non possono più stare lì». Così è stato. Senza resistenze se non sulla soluzione logistica migliore. Del resto anche le comunità laiche della Chiesa, come Sant’Egidio, sono impegnate nell’accoglienza e sono promotrici di un’iniziativa per i corridoi umanitari, ovvero per un flusso controllato dei migranti. Adesso però la Chiesa ha rotto gli indugi e accoglie direttamente.
(fonte: articolo di Goffredo De Marchis in “la Repubblica” del 26 agosto 2018)
Migranti. Sbarcano i profughi. Salvini indagato per la Diciotti: sequestro di persona
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