“Non avere paura del corpo” di Jean-Pierre Brice Olivier
e
“La carne” di Giovanni Cesare Pagazzi
Recensioni di Aldo Pintor
La religione cristiana può senz'altro essere definita la religione della carne. Infatti in nessun'altra fede religiosa Dio si è rivestito di umanità. Precisamente per i cristiani si è rivestito della carne di un ebreo palestinese di 2018 anni fa. Pertanto come giustamente notava Tertulliano nella sua opera su La resurrezione dei morti “La carne è il cardine della salvezza”. Ma di questo importante aspetto della loro fede i cristiani non sempre sono stati consapevoli. Anzi troppo spesso la Chiesa ha insistito nella mortificazione della carne come via verso la salvezza e la santità. Insomma il venerdì santo troppo spesso ha prevalso sulla Pasqua. In realtà come comprova l'incarnazione nel cristianesimo non esiste come invece nel tardo platonismo una contrapposizione tra un'anima immortale e pura contrapposto a un corpo corruttibile e impuro. Nel cristianesimo vi è una perfetta fusione di tutti gli elementi della persona umana. L'anima e il corpo non sono separati ma insieme contribuiscono a costruire quel qualcosa che rende unico ogni essere umano.
Due libri pubblicati recentemente ci aiutano a conoscere e ad entrare in questa prospettiva: “Non avere paura del corpo” di Jean-Pierre Brice Olivier e “La carne” di Giovanni Cesare Pagazzi (San Paolo Edizioni pp. 96, € 10,00).
Questi due libri possono essere letti insieme, infatti “Non avere paura del corpo” è un percorso di studio che si rifà alle scritture sia dell'Antico che del Nuovo Testamento che mette in luce tutto in un cammino che non è solo religioso ma è anche di umanità profonda, dove il corpo e lo spirito sono entrambi elementi per arrivare a una completa pienezza di vita.
Mentre il testo di Pagazzi è focalizzato sul pensiero di papa Francesco, il quale è ben convinto dell'importanza che la dimensione terrena ha nella nostra fede. Dimensione che per i cristiani deve essere alla base di qualunque esperienza di vita spirituale. Un autore spirituale dei nostri giorni, il brasiliano Ruben Alves ha detto che spesso noi vogliamo essere più spirituali di Dio il quale invece ha tanto amato il corpo da averne preso uno. Senza la carne nel cristianesimo lo spirito non esiste. Leggendo i Vangeli notiamo come Gesù nella sua esistenza terrena agisce e ci svela il volto di Dio attraverso il suo corpo che fu di carne e di sangue esattamente come il nostro. Quindi anche i nostri umanissimi corpi sono degni di diventare Tempio di Dio. Il corpo di Gesù era talmente umano che ha bagnato il monte Calvario col suo rosso sangue partecipando a ogni nostra sofferenza.
Con la nostra carne umana e mortale Gesù ha vissuto e amato altri uomini e donne fatti corpo di carne e di sangue. Esattamente quello che siamo chiamati a fare anche noi.
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