3 ottobre 2013
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.
Papa Francesco:
la Chiesa è memoria della salvezza
Quando il cristiano trasforma la memoria della storia della salvezza operata da Gesù in semplice ricordo, perde di vista il valore di uno dei principi fondamentali della fede cristiana: la memoria che si fa gioia. E così vive l'Eucaristia, cioè la memoria che fa la Chiesa, come un evento sociale che annoia. Lo ha detto Papa Francesco commentando la prima lettura della messa celebrata questa mattina, giovedì 3 ottobre, nella cappella di Santa Marta.
Nella lettura, tratta dal libro di Neemìa (8,1-4,5-6, 7-12), viene descritto l'episodio del ritrovamento del libro della legge che era andato smarrito e che Esdra legge davanti al popolo di Dio. Il quale – ha notato il Pontefice – «per questo era commosso e piangeva. Piangeva di gioia, piangeva d'amore», perché quel libro andato perduto era stato ritrovato. Ciò significa che «il popolo di Dio aveva la memoria della Legge» ha spiegato il Papa. Ma «era una memoria lontana».
La lettura del libro fa tornare la memoria al popolo. E così, mentre Esdra leggeva e i leviti spiegavano le parole della legge «il popolo diceva: amen, amen». Il loro era un pianto «di gioia – ha precisato il Santo Padre – non di dolore. Di gioia, perché avevano l'esperienza della vicinanza della memoria, della memoria di salvezza. E questo è importante non solamente nei grandi momenti storici, ma anche nei momenti della nostra vita»...
Quando la memoria si avvicina, ha ripetuto il Pontefice, «fa due cose: riscalda il cuore e ci dà gioia». Invece «la memoria addomesticata, che si allontana e diventa un semplice ricordo, non riscalda il cuore, non ci dà gioia e non ci dà forza». L'incontro con la memoria «è un evento di salvezza, un incontro con l'amore di Dio che ha fatto la storia con noi e ci ha salvati. È tanto bello essere salvato che bisogna fare festa». Del resto, «quando Dio viene, si avvicina – ha aggiunto – sempre c'è festa»...
«Chiediamo al Signore – ha concluso il Santo Padre – la grazia di avere sempre la sua memoria vicina a noi. Una memoria vicina e non addomesticata per l'abitudine, per tante cose, e allontanata come un semplice ricordo».
Leggi tutto: La gioia della memoria cristiana
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