Terminata la celebrazione eucaristica, Papa Francesco si è trasferito in auto al centro di prima accoglienza della Caritas vicino la stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli per pranzare con una cinquantina di ospiti in rappresentanza delle fasce più disagiate di tutta la regione. Carcerati, disoccupati e senza tetto, assieme al Papa, per un momento di “condivisione semplice”, come hanno spiegato gli organizzatori.
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Nel pontificato della sobrietà la forma è sostanza, lo stile svela contenuti. A pranzo con i poveri alla mensa della Caritas di Santa Maria degli Angeli invece che con le autorità al Sacro Convento di Assisi. Persino nella scelta della tavola alla quale sedersi, Bergoglio mostra da che parte sta. Con i poveri, gli ultimi, chi non ha nulla. Perché Cristo è lì e non altrove. "O si sta coi poveri o col denaro", aveva detto poco prima durante la messa a piazza San Francesco...
E' stato un incontro all'insegna della spontaneità, il pranzo odierno del Papa nel centro Caritas di Santa Maria degli Angeli, a cominciare dall'abbraccio, all'ingresso della struttura, fra il Pontefice e Abdahlaha, un bambino marocchino di sette anni, figlio di una ospite del centro di accoglienza. Il bambino poi ha preso per mano il Papa e l'ha accompagnato fino alla mensa, presenti 55 ospiti dei vari centri di accoglienza della diocesi, e gli si è messo a sedere vicino per il pranzo, nell'angolo della grande tavola a forma di elle su cui lo stesso Francesco aveva chiesto di poter sedere, allo scopo di vedere tutti i commensali. Il papa ha mangiato poco, anche perché e' stato circondato dall'affetto dei presenti...
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... Il primo appuntamento del pomeriggio, una visita privata all’Eremo delle carceri e l’incontro con il clero, le persone di Vita Consacrata e i membri dei consigli pastorali della diocesi nella Cattedrale di San Rufino, dove Francesco e Chiara furono battezzati...
Papa Francesco arriva alla Cattedrale di San Rufino che una bellissima infiorata rende ancor più preziosa: questo è il luogo in cui, col Battesimo, Francesco è nato come figlio della Chiesa. Ed è un’esplosione di gioia anche tra le centinaia di persone che lo attendono all’esterno e con le quali il Pontefice si sofferma a lungo. Poi, il canto e il lungo applauso: è la Chiesa che lo accoglie, sono i diversi volti della diocesi. “Benvenuto, Santo Padre”, dice mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, presentando il percorso di tutta la comunità. “Benedici il nostro cammino sinodale e insegnaci il tuo sorriso contagioso”...
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